Lo avevamo predetto: la querelle sul metodo Stamina di Davide Vannoni non si sarebbe fermato con l’essere indagato di quest’ultimo. E le associazioni di famigliari dei pazienti che hanno chiesto l’intervento del Presidente della Repubblica, hanno anche incassato un “no” da Giorgio Napolitano.
Inutile girarci intorno: una sperimentazione ufficiale da parte del Ministero era necessaria. Sia nel bene che nel male. La situazione creatasi ora è quella di uno stallo nel quale la giustizia ha “messo bocca” senza effettivamente risolvere nulla. Le infusioni sono bloccate, le persone che avevano ricevuto tramite Tribunale il via libera all’accesso alle cure compassionevoli con il metodo Stamina si vedono rifiutate un diritto al quale avevano avuto accesso. In tutto questo vi sono non solo incongruenze nel quadro generale, ma anche pazienti gravemente malati che ripongono tutte le loro speranze di sopravvivere al possibile buon esito della cura derivante da questo protocollo.
E’ impossibile entrare nell’effettivo merito della questione, se non per constatare come una letteratura medica superiore ed ufficiale sia il perno mancante di una situazione attualmente senza soluzione. Soprattutto perché nell’impasse, ci si trova con una parte della classe dirigente politica che punta con un decreto al blocco totale delle infusioni mentre dall’altra parte il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sta attendendo i risultati dell’analisi del secondo comitato scientifico istituito dal Governo per capire se vi sia ancora uno spazio per far partire la sperimentazione. Un comprensibile punto di vista dato che uno studio se possibile, lo ripetiamo, fugherebbe ogni dubbio anche nei pazienti che minacciano domani di incatenarsi davanti la Regione Lombardia per chiedere che le infusioni di cellule staminali riprendano presso gli Spedali Civili di Brescia. E’ emerso tra l’altro in queste ore che gli Ospedali Riuniti di Bergamo rifiutarono a loro tempo di dare spazio al metodo Stamina perché non presenti le adeguate basi scientifiche.
Al momento non resta che attendere e vedere se domani in qualche modo la situazione si sbloccherà.
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