Si chiamano Vioxx, Premarin, Celebrex e Zoloft. Sono tutti al centro di vicende giudiziarie ancora irrisolte. Il Vioxx, il maggior inquisito, visto che ha provocato più vittime degli altri, è stato ritenuto responsabile della morte di almeno 60.000 pazienti e ha provocato infarti e ictus in circa 180.000 casi. E’ un medicinale diffuso in tutto il mondo e usato come antinfiammatorio per l’artrite. Nonostante la Food and Drug Administration (FDA), l’organo di controllo sanitario degli USA, abbia recepito la pericolosità del farmaco non lo ha eliminato dal commercio. Ma ci ha pensato la stessa multinazionale farmaceutica che lo produce, la Merck, ma forse troppo tardi, ovvero nel 2004 dopo che anno dopo anno le analisi certificavano la morte, gli infarti e gli ictus associati all’uso del Vioxx, mentre la Merck lo vendeva e incassava quasi 2 miliardi di dollari per ogni anno.
Ma…il pericolo è in agguato! Se per Vioxx la vicenda si è chiusa, non lo è affatto per il stong>Premarin, il farmaco usato da milioni di donne per ridurre i disagi della menopausa. E’ prodotto dalla Wyeth, adesso coinvolta nei processi aperti dai risultati provenienti dal National Institute of Health degli Stati Uniti. Tale studio ha verificato la possibilità della comparsa del cancro e di malattie cardiovascolari come effetti collaterali, a differenza di ciò che dichiaravano i produttori, cioè che è un farmaco innocuo.
Lo stesso dicasi per i casi del Celebrex e Zoloft. Il primo, prodotto dalla Pfizer avrebbe gli stessi effetti mortali e devastanti del Vioxx secondo le denunce dei pazienti. Ma il Tribunale di New York ha recentemente emesso una sentenza a favore della Pfizer, poiché mancano prove sufficienti per dimostrare la pericolosità del farmaco. Ma la Pfizer produce anche lo Zoloft, un antidepressivo diffusissimo tra gli adolescenti americani e anche il più venduto negli stati Uniti. Questo farmaco è sotto osservazione poiché induce a compiere atti di violenza e induce addirittura al suicidio. Ma anche qui in Italia, basta scrivere Zoloft in qualsiasi motore di ricerca e potrete leggere tantissime testimonianze che verificano tali effetti collaterali.
Al centro di queste vicende che mettono in gioco la vita dei pazienti, vi sono gli interessi economici delle multinazionali farmaceutiche che si preoccupano più degli incassi che ricevono dalle vendite dei farmaci e dell’andamento delle loro quotazioni in borsa, ben coperti dalla propaganda sull’impegno sociale di cui ogni azienda si fa portatrice. Milioni di persone rischiano di morire e di danneggiarsi la vita irreversibilmente ma i profitti della cas(s)e farmaceutiche sembrano essere più importanti anche agli occhi degli organi di controllo governativi come la FDA e davanti ai Tribunali. Che si tratti anche di conflitti di interesse?