Scarpe tossiche a base di cromo. E’ con questo che Bata, la nota azienda di scarpe sta combattendo in questo momento. Alcuni modelli hanno mostrato tracce di cromo 6, elemento cancerogeno. Una scoperta che sta portando l’azienda al ritiro delle scarpe incriminate. Dobbiamo preoccuparci?
L’allarme per la salute esisterebbe in linea teorica per i modelli coinvolti. Bata, ad ogni modo, ha eseguito il ritiro dei prodotti in base ad una procedura standard che viene attuata in questi casi, sostenendo che per il consumatore, anche in caso di precedente acquisto, non dovrebbero esservi problemi per la salute. Punto di vista comprensibile, anche se i test effettuati nella Svizzera italiana ed a Como in seguito a dei test causali rappresentano comunque un punto di riflessione importante, soprattutto per il consumatore.
Questo perché il cromo 6 è altamente tossico e cancerogeno. Sebbene sia pericolosa, questa sostanza è correntemente utilizzata per conciare le pelli ed è sempre tenuta sotto i limiti internazionalmente condivisi da qualsiasi azienda ne faccia uso, Bata compresa. Dove risiede il problema? E’ presto detto: il cromo 6 a lungo andare, soprattutto quando la scarpa è a contatto con il piede sudato, rischia di venire assorbito tramite la pelle, con danni rilevanti per la nostra salute. L’Unione Europea non ha diramato linee guida nei confronti del cromo esavalente nelle calzature, tranne che in due specifici casi:
- un limite di 10 mg/kg (o ppm, cioè parti per milione) nelle scarpe per uso professionale
- un limite di 10 mg/kg nelle calzature che intendono ottenere il marchio Ecolabel
L’Italia, a differenza di altri stati, non ha stabilito limiti specifici. Un atto che sarebbe doveroso fare, generalmente, per abbattere qualsiasi possibile problema di contaminazione da parte di questo agente e che dovrebbe essere imposto anche per altre sostanze potenzialmente cancerogene. Voi cosa ne pensate: a prescindere dal singolo caso, subito rientrato grazie ad un’azione immediata di Bata, non è ora di regolamentare meglio anche questo aspetto?
Photo Credit | Getty Images