Sono diversi gli aspetti su cui il servizio sanitario nazionale deve fare dei passi in avanti il prima possibile. Le nuove sfide sono quelle che riguardano la programmazione, ma anche la fiducia nel sistema, il federalismo sanitari, la razionalizzazione delle risorse, ma al tempo stesso non si possono dimenticare fattori come invecchiamento della popolazione, sviluppo della ricerca e innovazione.
Di tutte queste tematiche si è discusso a lungo nel convegno “In Scienza e Coscienza: dal diritto alla salute al dovere della sostenibilità – Quali sfide per il Servizio Sanitario Nazionale?”, che è stato organizzato da parte della Fondazione Roche e Formiche. Un appuntamento a cui non poteva mancare anche l’attuale viceministro della Salute, ovvero Pierpaolo Sileri.
Quest’ultimo ha messo in evidenza come, nel corso degli ultimi dieci anni, i tagli al servizio sanitario nazionale sono stati ingenti, al punto tale che la cura stessa del paziente è stata messa in dubbio e in pericolo. I commissariamenti che si sono alternati durante l’ultimo decennio hanno acuito tale situazione di disagio e di difficoltà, rendendo ancora più complessi i già complicatissimi meccanismi che regolano questo settore e che portano spesso a dei ritardi o malfunzionamenti.
Lo scopo principale per il futuro deve essere quello di riuscire a riprendere in mano il potere di indirizzo che caratterizzava qualche decennio fa il sistema, provando ad agire con programmazione, evitando che poi, ogni volta, ciascuna esigenza si trasformi in un’urgenza da soddisfare il prima possibile. In questo senso, la collaborazione tra i ministeri deve aumentare e migliorare: in futuro la spesa sarà più alta, ma è fondamentale capire come serva sprecare di meno.
Il direttore di medicina interna del Fatebenefratelli e presidente eletto Fadoi, Dario Manfellotto, ha condiviso la stessa linea tenuta da Sileri e ha sottolineato come ci sia maggiore necessità di poter contare su un ministero attivo ed efficace. Al contempo, anche Antonio Gaudioso, il segretario generale di Cittadinanzattiva, ha messo in evidenza come sia importante puntare su un approccio che abbia come base l’esigibilità dei diritti da parte dei cittadini. Per il direttore del Corriere Salute, Luigi Ripamonti, è fondamentale fare una prima differenziazione tra costi e investimenti. Quando il costo viene considerato come uno spreco è naturalmente qualcosa da contrastare il più possibile. Nel momento in cui, però, il costo rappresenta un investimento, ecco che si trasforma in una risorsa che deve essere protetta e curata, in modo tale che possa servire effettivamente al raggiungimento dei vari scopi.