Per combattere l’orticaria cronica, una nuova terapia sta mostrando di poter raggiungere risultati ragguardevoli: parliamo dell’omalizumab un farmaco approvato a cavallo tra il 2014 ed il 2015 in tutto il mondo.
Secondo il prof Massimo Triggiani, ex presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), si tratta del medicinale che potrebbe essere in grado di cambiare in meglio la vita dei pazienti. Esso infatti si lega alle immunoglobuline, riuscendo in questo modo a ridurre quelle che sono le manifestazioni cutanee legate all’istamina, abbattendo sensibilmente il prurito, i pomfi che si presentano sulla pelle ed in generale migliorando la qualità della vita di coloro che sono affetti da orticaria cronica.
Lo scorso 1 ottobre è stata celebrata la Giornata Mondiale dell’orticaria e non è mancata occasione di sottolineare come sia necessario conoscere questa malattia per portare ad una più veloce diagnosi della stessa. Non molti sanno infatti che il prurito non è l’unico sintomo di questa patologia. Le persone affette da orticaria cronica infatti soffrono i perdita di energia, stanchezza, e spesso anche di insonnia e disturbi del sonno. Riuscire ad instaurare un approccio terapeutico il più possibile celere porta a migliorar sensibilmente la vita dei pazienti. Come spiegano gli esperti, questo tipo di orticaria può comparire improvvisamente e senza che la causa sia chiara: il prurito ed i pomfi possono arrivare a durare fino a 6 settimane nei casi migliori. Se non viene intrapresa una cura, la patologia può protrarsi fino a 5 anni o addirittura decenni. L’omalizumab entra in gioco proprio per evitare ciò, e quindi per per approcciare tutti quei malati che necessitano non solo un calo nella manifestazione nei sintomi ma che hanno anche bisogno di riportare il sistema immunitario a lavorare correttamente.
Come tutte le malattie croniche anche l’orticaria necessita di essere approcciata in modo diretto ed efficace: il farmaco in questione sembra essere in grado di raggiungere questo scopo.
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