Fino ad ora si è teso a sottovalutare la correlazione. Ma mai come negli ultimi tempi esperti di tutto il mondo stanno valutando l’effetto dell’abuso di alcol nella proliferazione di patologie cancerose sulla popolazione. In particolare sui più giovani, vittime, anche a causa di pratiche come il binge drinking e la drunkoressia, di morti premature causate da tutta una serie di malattie che possono sfociare addirittura nella demenza. Senza contare il manifestarsi, come anticipato, del cancro.
Lo evidenzia una relazione pubblicata sul Canadian Medical Association Journal, condotta da un gruppo di ricercatori francesi e presentata presso l’International Scientific Forum on Alcohol Research dell’Organizzazione mondiale della sanità. La ricerca ha riguardato un analisi comparata di decenni di studi scientifici sul tema, che ha portato all’evidenziazione delle principali malattie causate dall’abuso di alcol.
E gli effetti collaterali delle pratiche sopracitate sono da far tremare le gambe: non solo incidenti stradali, ma soprattutto malattie cardiovascolari, ictus, diabete, demenza e cirrosi epatica. Quest’ultima poi rappresenta una vera e propria anticamera del tumore al fegato, principale colpevole della mortalità relativa all’alcol insieme al cancro dell’intestino, a quello orofaringeo ed al cancro al seno.
Purtroppo comportamenti a rischio nei giovani come il binge drinking,( il consumo eccessivo di alcol di diversa tipologia nel minore tempo possibile, n.d.r.) e la drunkoressia (il non mangiare per poi assumere le calorie solo attraverso il bere, n.d.r.), rappresentano un fattore di rischio non indifferente. Bisogna ricordare infatti che diverse analisi hanno provato degli effetti benefici per la salute relativamente al consumo moderato di vino grazie alla presenza dei suoi polifenoli, non in un suo consumo eccessivo.
In Italia i dati sono preoccupanti: l’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto che in Italia sono almeno 25.000 i decessi causati ogni anno dall’abuso di alcol e che le patologie ad esso correlato sono in costante aumento. Il 17% dei ricoveri relativi a quest’ultime sono imputabili ai giovanissimi, di età inferiore ai 14 anni.
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