Le afte buccali sono ulcerazioni superficiali della mucosa orale o faringea molto dolenti e durano in genere dai cinque ai dieci giorni. Hanno tendenza a ripresentarsi con dimensioni variabili e a volte superano anche un centimetro. Possono comparire a qualunque età e si è visto una maggior predisposizione nelle donne. Le zone che maggiormente arrecano disturbo sono sulla lingua, sul pavimento della bocca o sul palato e ad oggi nessun batterio o virus oggi noto è risultato responsabile.
Le cause che determinano la formazione di queste piccole piaghe non sono state definite ma tra i fattori scatenanti chiamati in causa sono stress, stati d’ansia e una scorretta alimentazione per scarse assunzioni di ferro, zinco acido tblico e vitamine del gruppo B. La maggior parte dei pazienti che soffrono dì afte presenta autoanticorpi contro componenti della mucosa orale mentre una piccola percentuale presenta enteropatia al glutine sensibile.
Va messo in evidenza che una sostanza tensioattiva, presente in dentifrici e collutori, oltre che saponi, per il sito effetto sgrassante e schiumogeno, il sodio laurilsolfato, può causare la formazione di afte orali e dermatiti. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che la somministrazione di un dentifricio senza sodiolaurilsolfato ha guarito la patologia nei soggetti affetti da ulcera aftosa ricorrente. Per concludere possiamo affermare che ad oggi non esiste una terapia specifica che possa evitare la formazione delle afte. Un sollievo può essere ottenuto con applicazioni locali a base di Aloe vera oltre alla possibilità ovviamente di eseguire una dieta sana e una vita meno stressata se fosse possibile.