Febbre tifoide
La febbre tifoide è un’infezione batterica, caratterizzata da diarrea, malattie sistemiche, e uno sfogo cutaneo più comunemente causato dal batterio Salmonella typhi.
CAUSE: La Salmonella typhi si diffonde tramite alimenti contaminati come l’acqua. A seguito dell’ingestione, i batteri si sviluppano dall’intestino attraverso il flusso sanguigno verso i linfonodi intestinali, del fegato e della milza attraverso il sangue, dove si moltiplicano. La Salmonella può infettare direttamente la cistifellea attraverso il dotto epatico o la diffusione ad altre zone del corpo attraverso il flusso sanguigno.
SINTOMI: I primi sintomi sono generalizzati e comprendono febbre, malessere e dolori addominali. Col progredire della malattia, la febbre diventa più alta (sopra i 39 gradi), e la diarrea diventa più forte. Debolezza, stanchezza profonda, delirio, e una febbre acuta possono svilupparsi. Un rash, caratteristica unica della febbre tifoide e chiamato “punto rosa”, appare in alcuni casi. Le macchie sono piccole (circa mezzo cm), e compaiono più frequentemente sull’addome e sul petto. In genere, i bambini hanno la malattia più mite e meno complicazioni rispetto agli adulti. Alcune persone possono diventare portatrici di S. typhi e continuano a diffondere i batteri nelle feci per anni inconsapevolmente.
Anche se la febbre tifoide è comune nei Paesi in via di sviluppo, qualche centinaio di casi viene segnalato in Europa e negli Stati Uniti ogni anno. Altri sintomi possono essere:
- Grave mal di testa;
- Febbre;
- Perdita di appetito;
- Malessere generale;
- Mollezza addominale;
- Stitichezza seguita da diarrea;
- Sangue nelle feci;
- Lentezza, pigrizia e letargia;
- Fatica;
- Debolezza;
- Epistassi;
- Brividi;
- Delirium;
- Confusione;
- Agitazione;
- Sbalzi d’umore;
- Deficit di attenzione;
- Allucinazioni.
DIAGNOSI: Il medico effettuerà un‘analisi del sangue per trovare:
- Un elevato numero di globuli bianchi;
- Il batterio Salmonella typhi;
- Una conta delle piastrine (di solito diminuite);
Altre analisi possono essere quelle delle feci, delle urine per trovare l’antigene specifico per i batteri ed uno studio di immunofluorescenza (antigene VI specifico per la malattia).
TERAPIA: Liquidi ed elettroliti per via endovenosa possono essere assegnati insieme ad appropriati antibiotici.
PROGNOSI: La malattia di solito passa in 2-4 settimane con il trattamento. Il risultato può essere buono con il trattamento precoce, ma diventa scarso se si sviluppano complicanze. I casi nei bambini sono più miti, e sono più debilitanti negli anziani. Una ricaduta si può verificare se il trattamento non ha completamente eradicato l’infezione.
Possibili complicazioni possono essere:
- Emorragia intestinale;
- Perforazione intestinale;
- Insufficienza renale;
- Peritonite.
Contattare un medico se siete stati esposti a febbre tifoide o siete stati in una zona endemica e i sintomi della febbre tifoide si sviluppano. Contattarlo anche se avete una ricaduta con forti dolori addominali, diminuzione della produzione di urina, o altri sintomi nuovi si sviluppano.
PREVENZIONE: I vaccini sono raccomandati per chi viaggia nelle zone a rischio e durante le epidemie. L’immunizzazione non è sempre completamente efficace e i viaggiatori dovrebbero bere solo acqua bollita o in bottiglia e mangiare cibi ben cotti. La sperimentazione di un vaccino orale ha attenuato la malattia, ma non è ancora pronto. Un adeguato trattamento delle acque, smaltimento dei rifiuti e la tutela dell’approvvigionamento alimentare dalla contaminazione sono importanti misure di sanità.
[Fonte: Ny Times]
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