La rivista specializzata Brain ha pubblicato in questi giorni un esperimento della University of Louisville, in collaborazione con la University of California, che dà nuove speranze alle persone immobilizzate da traumi e lesioni spinali. 4 uomini paraplegici, infatti, sono riusciti a muovere volontariamente i muscoli delle gambe grazie alla stimolazione epidurale elettrica del midollo spinale.
I 4 pazienti, tutti paralizzati da oltre 2 anni, sono stati in grado di compiere alcuni movimenti, seppure di piccola entità, come flettere le dita dei piedi, le ginocchia, muovere le caviglie e le anche. Inoltre, hanno recuperato il controllo della funzione intestinale e della vescica. Il risultato dello studio, finanziato dai National Institutes of Health statunitensi e dalla Christopher & Dana Reeve Foundation (la Fondazione che porta il nome dell’attore interprete di Superman, rimasto paralizzato in seguito a un incidente), è davvero sorprendente e il merito è dell’elettricità, che rende il midollo spinale più ricettivo ai pochi messaggi che ancora arrivano dal cervello. Già 3 anni fa il primo paziente, Rob Summers, un giocatore di baseball paralizzato dal torace in giù, era in grado di muovere le gambe grazie alla stimolazione spinale.
La stimolazione elettrica viene effettuata impiantando uno stimolatore a livello della zona lombo-sacrale: lo stimolatore rilascia impulsi di corrente ai nervi del midollo spinale subito sotto la lesione. Come hanno spiegato gli esperti, il midollo spinale può essere considerato un binario attraverso cui il cervello manda comandi nervosi al resto del corpo. Se il binario si interrompe per una lesione, si distrugge il collegamento e il cervello non può più comandare e regolare i movimenti. Il team di scienziati, con un approccio pioneristico, ha applicato la stimolazione elettrica al midollo spinale al di sotto della lesione.
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