Al contrario di quanto si credeva nei tempi passati, oggi corpo e mente non sono più due mondi separati, ma sono due parti, in continua influenza reciproca, di un tutt’uno. L’uomo quindi è oggi considerato in tutta la sua unità somato – psichica. Attualmente si pensa che il benessere fisico abbia una sua influenza su sentimenti ed emozioni e che a loro volta questi ultimi abbiano una certa ripercussione sul corpo. La branca della medicina che pone in relazione la mente con il corpo, ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (il disturbo), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che l’ emozione esercita sul corpo e le sue affezioni è propriamente detta psicosomatica che si riallaccia alla visione olistica del corpo umano.
Questa visione olistica e quindi unitaria guarda all’uomo come ad un tutto unitario. Con questo termine quindi si intende quella branca della medicina che si occupa di disturbi organici che, non rivelando alla base una lesione anatomica o un difetto funzionale ed organico, sono ricondotti ad un’ origine psicologica. I campi d’impiego della psicosomatica sono prevalentemente stress e traumi fisici, psichici e sociali esistenziali.
Ma in pratica quali sono i disturbi e le malattie psicosomatiche? In ambito psicologico i disturbi che si possono annoverare tra i disturbi psicosomatici sono disturbi dell’alimentazione come l’anoressia e la bulimia, i sintomi psicosomatici a carico del sistema respiratorio come l’ iperventilazione nei casi di ansia, i sintomi psicosomatici a carico del sistema urogenitale come l’enuresi nei bambini e le disfunzioni sessuali negli adulti in assenza di condizioni mediche, le sintomatologie dermatologiche come dermatiti, eczemi non attribuibili anch’essi a condizioni mediche generali e così via …
Si può quindi affermare che le malattie somatiche sono quelle che più strettamente realizzano una espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. In queste malattie l’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma attraverso il disturbo. Tra i disturbi psicologici che possono essere annoverati nella psicosomatica possiamo trovare l’ipocondria (distorsione delle normali sensazioni che provengono dall’ interno del corpo, erroneamente interpretate come sintomi di malattia), i disturbi somatoformi (disturbi che presentano manifestazioni fisiche come i disturbi organici, pur derivando in realtà da cause psichiche), i disturbi da conversione (presenza di uno o più sintomi neurologici ad es. paralisi, cecità e parestesie che non possono essere spiegati da una malattia neurologica).
La psicosomatica non è la ” malattia dei matti”, come è stata definita molte volte, attribuendola quindi a qualche disturbo nervoso, paranoide o quant’altro ma è la manifestazione corporea di un disagio attribuibile a fattori come lo stress, alla difficoltà. Quando si parla di pazienti psicosomatici spesso si parla di pazienti che hanno difficoltà a far venire alla luce le proprie emozioni, che sono incapaci di accedere al loro mondo emotivo, e che hanno quindi un vero e proprio analfabetismo emotivo.
Per tale motivo potrebbero non percepire rabbia, frustrazione o stress per una difficile condizione lavorativa e neppure immaginare una possibile connessione tra la sua sintomi e le emozioni o i vissuti relativi al loro lavoro ad esempio. A livello psicologico si può agire su due diversi livelli; un primo livello che è quello sintomatico ed un secondo livello più propriamente e specificatamente psicoterapeutico.
L’integrazione tra i due livelli dovrebbe portare infatti da un lato ad effettuare un intervento circoscritto alla situazione attuale che produce stress e disagio e dall’ altro ad effettuare un percorso più intenso e significativo attraverso la messa a fuoco di come certi giudizi, certi comportamenti, certe credenze finiscono per costruire un substrato in cui alcune situazioni stressanti che poi si sviluppano come malattie psicosomatiche.
Al fine di vivere al meglio la propria quotidianità sarebbe opportuno in contemporanea ad un intervento farmacologico anche un percorso psicologico che possa arginare la sintomatologia a far comprendere le cause sottostanti la manifestazione.