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Ecco come cambiano le nostre lacrime con le emozioni (FOTO)

Quando una lacrima scende sul viso o inumidisce i nostri occhi lubrificandoli, non si pensa mai alla loro composizione, a come possano apparire, ad esempio se viste sotto la lente di un microscopio. Pensereste mai possano essere diverse a seconda delle emozioni che scatenano?

Potrà sembrare assurdo ma è proprio così. Ed a mostrarlo ci ha pensato la fotografa Rose-Lynn. Fisher. Curiosità e passione per la sua  arte l’hanno spinta un giorno a volerne sapere di più e una volta raccolte le lacrime in diverse situazioni e posatele su un vetrino di microscopio, l’incredibile scoperta: ognuna era diversa dall’altra a seconda delle emozioni provate nel momento della raccolta.

 

Il pianto dato dal taglio della cipolla porta ad un determinato disegno nella struttura delle lacrime, quello di gioia ad un altro e le lacrime di dolore portano ad un altro ancora. E la differenza tra i vari campioni è platealmente visibile. Ogni struttura presenta una complessità diseguale dall’altra. E se a livello puramente artistico l’effetto finale è incredibile e paragonabile solo all’apparenza di ogni singolo granello di neve, pensare al «significato» di tutto questo a livello fisiologico è ancora più incredibile. Perché pur essendo ovviamente la composizione chimica delle stesse praticamente uguale, la disposizione delle molecole cambia in base all’origine.

E’ possibile quindi notare diversità sostanziali alla presenza di un dolore fisico, ad una emozione di gioia, addirittura al pianto riflessivo e talvolta struggente con il quale una persona si sfoga quando costretta ad un cambiamento. Il lavoro della fotografa Rose-Lynn. Fisher, per quanto nato da una semplice curiosità e sviluppato poi in via emozionale come un’opera d’arte, conduce indirettamente ad un grande dilemma: perchè a seconda di ciò che le scatena le lacrime appaiono formate da diverse strutture? Quelle scatenate da agenti irritanti sono completamente diverse e più fitte rispetto a quelle date dalle sensazioni. Perché accade tutto ciò? Quali input manda il nostro cervello ai dotti lacrimali per ottenere un simile risultato?

Photo credit: Rose-Lynn Fisher