Lo screening della retina con lo smartphone? Potrebbe essere possibile a breve grazie ad un progetto che sarà presentato il prossimo autunno, e più precisamente dal 10 al 21 ottobre di questo anno nel congresso annuale dell’American Academy of Ophthalmology.
In pratica grazie ad un dispositivo specifico messo a punto da alcuni scienziati italiani sarà possibile utilizzare anche un semplice cellulare di ultima generazione per diagnosticare efficacemente le patologie oculari condividendo gli screening effettuati all’interno di un cloud in rete al quale altri specialisti potranno accedere ed effettuare un consulto. In pratica si tratta di un piccolo oftalmoscopio che viene applicato alla lente fotografica dello smartphone, indipendentemente dal sistema operativo adoperato, ed attraverso un supporto costruito appositamente come una custodia per cellulari.
La parte più interessante di questo dispositivo, ed al contempo la più tecnica, è che lo stesso sfruttando la luce led del cellulare è in grado di eseguire filmati in alta definizione del fondo dell’occhio. I risultati poi potranno essere trasmessi grazie ad una applicazione dedicata, come era facile prevedere, direttamente ad una cartella clinica remota del paziente. E’ in questo modo che i dati raccolti con D-eye (questo il suo nome, N.d.R) potranno poi essere condivisi con altri medici e specialisti. L’applicazione è stata pensata per essere un archivio eventualmente consultabile infatti da oculisti, neurologi, medici di base, pediatri, infermieri e paramedici per ora. Ma non è escluso un utilizzo dello stesso anche da parte di persone che non sono propriamente qualificate in procedure mediche o sanitarie come ad esempio degli studenti.
Grazie a questa invenzione gli esami potranno essere eseguiti non solo negli studi oculistici ma in caso di bisogno in cliniche mediche, ambulatori, pronto soccorso e farmacie ottenendo comunque uno screening della retina valido sotto tutti i punti di vista. Un dispositivo utile soprattutto in quei paesi in via di sviluppo dove talvolta è difficile anche incontrare uno specialista.
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