Alcune persone assumono medicinali in maniera regolare per la cura di condizioni croniche come il diabete, problemi cardiovascolari, depressione e tante altre ancora. I rimedi prescritti dal medico hanno la finalità di trattare quella malattia specifica ma spesso comportano l’insorgenza di problemi derivanti dall’utilizzo massiccio di farmaci. Si tratta di effetti collaterali che complicano il quadro clinico, soprattutto in caso di interazioni. In presenza di reazioni sgradevoli e insolite è meglio fare il punto della situazione con l’aiuto del proprio medico curante, o comunque di uno specialista.
Ecco alcuni segnali per capire se si stia abusando dei medicinali.
Il fai da te è sempre rischioso
I medicinali prescritti dal medico hanno il compito di far fronte a un problema di salute, ma in alcuni casi questi vanno a sommarsi ad altri prodotti da banco e agli integratori. Questo succede perché il paziente fa di testa sua e causa un’interazione tra rimedi che il più delle volte non è necessaria, e che spesso comporta problemi di compatibilità, sottoponendo il proprio organismo a seri problemi. Valutare questo tipo effetti indesiderati non è facile per uno specialista, figuriamoci per uno normale cittadino.
Più medici curanti comportano l’assunzione di più medicinali
Capita che anche i consulti medici vadano a sommarsi perché, oltre che dal proprio medico di famiglia, ci si reca presso specialisti per la cura di patologie specifiche. Il paziente dà per scontato che le parti curanti siano sempre in contatto e siano coordinati, ma questo è assolutamente sbagliato e, anche in un sistema sanitario super efficiente, questo sarebbe davvero difficile da realizzare. In questi casi il ruolo di informatore del paziente è fondamentale per evitare di assumere medicinali che possono andare in conflitto e creare ulteriori problemi.
Riscontrare nuovi sintomi non è un bel segnale
Uno dei campanelli d’allarme che potrebbero indicare un uso eccessivo di farmaci è l’insorgenza di nuovi sintomi mai riscontrati prima. Assumere diversi tipi di medicinali comporta delle interazioni con effetti secondari non sempre facili da prevedere. Si va dalla semplice debolezza ai disturbi di tipo cognitivo, sino ad arrivare a squilibri a livello intestinale, palpitazioni e nei casi peggiori anche a problemi cutanei. Questi effetti indesiderati dipendono dalla tipologia dei farmaci in uso e dal dosaggio.
Troppi farmaci in uso e non sapere più quando prenderli
Se si stanno assumendo troppi medicinali è possibile riscontrare problemi con la pianificazione dell’uso degli stessi. Molti farmaci vanno presi per più volte al giorno, alcuni prima dei pasti, altri dopo aver mangiato, qualcuno prima di andare a letto e via discorrendo. Frequenza e timing rischiano di diventare ingestibili in caso di utilizzo contemporaneo di medicinali. In questi casi meglio far chiarezza e andare dal medico per capire se ci siano dei rimedi che possono essere eliminati. Allo stesso tempo, il paziente dovrebbe sempre far presente al dottore la propria situazione nel momento in cui gli viene prescritto un altro farmaco da aggiungere alla lista. Mai dare per scontato che chi ci cura abbia il quadro clinico sempre chiaro.
I dolori muscolari e articolari sono all’ordine del giorno
Il dolore, soprattutto a livello muscolare, può essere un altro indicatore dell’uso eccessivo di medicinali. E si tratta di disagi che vanno magari ad aggiungersi a un quadro caratterizzato già da stati dolorosi acuti, derivanti magari da una frattura, da una lussazione o dall’artrite, che hanno più una natura ortopedica. Il dolore derivante da sovraccarico di farmaci è invece legato a stati infiammatori. Si crea in pratica un circolo vizioso che ci porta ad assumere sempre più farmaci per permetterci di superare il dolore, ma questo di fatto non fa altro che provocare altri problemi che vanno ad aggiungersi a quello originario.