Le allergie primaverili rappresentano un vero e proprio problema per un’importante porzione di persone. La primavera è un periodo molto delicato: vediamo a quale piante fare attenzione.
Sintomi principali delle allergie primaverili
Le allergie primaverili possono rivelarsi decisamente invalidanti per chi ne soffre. Soprattutto se ancora non si è trovato un giusto equilibrio tra antistaminici e rimedi naturali. Le bellissime piante e fiori portati dalla primavera per molti rappresentano una criticità di difficile gestione. Naso chiuso, mal di testa, debolezza e starnuti continui sono i sintomi principali.
A quali piante dobbiamo fare particolarmente attenzione in questo caso? Non parliamo solo di terreni o strade per le quali possiamo camminare, ma anche alle semplici piante che possiamo avere sul balcone. Il polline che rilasciano è la prima causa di fastidio perché soffre di allergie primaverili.
Il primo genere di pianta al quale dobbiamo fare attenzione è quello delle graminacee. È forse l’ambito vegetale più ampio in grado di causare allergia. Pensiamo all’erba mazzolina, alla gramigna, alla bambagiona. E ancora all’artemisia e all’ambrosia.
Soprattutto quest’ultima viene considerata tra le maggiori cause delle allergie primaverili in Italia. Di sicuro è una di quelle piante che ha maggiori effetti sulle persone, causando gola secca, bruciore agli occhi e anche attacchi di asma. Insieme all’artemisia è quella dotata del polline più allergenico.
Affidiamoci a specialisti
Chi soffre di allergie primaverili, da marzo in poi, si trova a dover combattere con un tipo particolare di rinite non semplice da gestire. Senza contare il fastidio e il bruciore arrecato agli occhi. Per poter vivere bene questo periodo è necessario affidarsi a cure mediche. Lo specialista sarà in grado di prescrivere l’antistaminico migliore o la sostanza più adatta alla gestione dei sintomi.
Abbiamo parlato di potenziali piante che possono trovarsi sul balcone tanto quanto su un terreno. Ma quando parliamo di allergie primaverili non dobbiamo dimenticare che ci sono anche degli alberi capaci di scatenare una sintomatologia importante. Parliamo del nocciolo, dell’ontano, del frassino, della quercia, del carpino nero e bianco, del faggio, della betulla e del platano.
Spesso e volentieri le nostre città vengono letteralmente intasate dai pollini di questi alberi. In questo caso, soprattutto se presenti ai lati delle strade che facciamo per spostarci in automobile, può essere consigliato l’uso della mascherina. La stessa infatti può aiutare a filtrare in modo corretto l’aria senza compromettere la salute dell’apparato respiratorio.
Cerchiamo di stare il più possibile lontani da tutte queste piante, magari limitando le uscite se non necessarie e aiutandoci con l’ausilio di una mascherina o altri dispositivi di protezione.