L’apnea notturna peggiora nel weekend? Uno studio si è occupato di verificare come le abitudini sociali del fine settimana possano avere influenza su questa patologia.
Perché l’apnea notturna peggiora
Secondo una ricerca eseguita dalla Flinders University è possibile notare come nel corso del fine settimana, per orari sballati, fumo e alcol, l’apnea ostruttiva del sonno possa peggiorare. Il campione preso in considerazione è stato composto da 70.000 persone ed ha apportato, per quel che concerne l’apnea notturna, una nuova definizione: apnea sociale. Ovvero la tendenza di questo problema a peggiorare, come anticipato, nel corso del weekend proprio per via del comportamento delle persone.
I risultati di questo studio sono stati presentati all’interno della rivista di settore American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine. I dati dimostrano come vi sia un aumento importante della gravità di questa malattia durante il weekend. Sembra infatti proprio che i pazienti che soffrono di apnea notturna ne subiscano un peggioramento del loro livello. Passando da forme lievi a moderate e da moderate a severe.
I numeri mostrano come i partecipanti, nel 18%, rientravano maggiormente nella fascia moderata-severa del disturbo il sabato rispetto al mercoledì. Questo andamento, definito “a fisarmonica” dagli scienziati, ha le sue conseguenze. Quali? La necessità di recuperare anche soli 45 minuti o più di sonno extra nel fine settimana, ad esempio, sarebbe associata a un aumento del 47% di rischio.
Un profilo, questo, differente tra uomini e donne. Con i primi tra i più colpiti: con crescita al 21% per gli uomini e al 9% per le donne per quel che concerne le età sotto i sessant’anni. Percentuali che salgono rispettivamente al 24% e al 7% oltre questa soglia di età . Con picchi di gravità in estate e inverno.
Come migliorare la situazione
Perché il weekend ha questo effetto sull’apnea notturna? Il primo colpevole è l’alcol, che riduce il tono dei muscoli delle vie aeree e frammenta il sonno. Gli orari non regolari danno poi più spazio a fasi leggere del sonno, come quelle REM, dove di solito gli episodi di apnea ostruttiva del sonno aumentano. A tutto ciò bisogna aggiungere che nel corso del fine settimana, spesso e volentieri, vengono utilizzate meno la CPAP e gli apparecchi orali.
Come poter risolvere il problema? Oltre che eseguire almeno un paio di polisonnografie nel corso della settimana per verificare l’effettiva qualità del sonno, bisogna migliorare l’approccio alla malattia. Come spiegano gli autori dello studio, bisogna puntare a orari regolari nel sonno, con almeno 7-9 ore per notte cercando di non sospendere la CPAP nel fine settimana. E soprattutto andando a letto quando si ha sonno, in modo da favorire il palesarsi di un sonno profondo. Evitando, ovviamente, alcol e altri comportamenti dannosi per la salute.