Secondo uno studio condotto alla Queensland University of Technology’s School of Humanities, pubblicato sulla rivista Science, i siti come Second Life non riducono le capacità di socializzazione nel mondo reale, anzi, aiutano ad esercitarle a patto che esse siano già consolidate attraverso l’esperienza.
Eryn Grant, la studentessa autrice della ricerca, ha creato una propria identità su Second Life allo scopo di comprendere le norme sociali vigenti in questo universo parallelo virtuale giungendo alla conclusione che le abilità relazionali acquisite nella quotidianità rappresentano il requisito essenziale per avere scambi comunicativi sul web, ai quali è addirittura più facile avere accesso che nel mondo reale.