Specialmente con l’arrivo dei primi freddi, spesso e volentieri ci troviamo con il naso chiuso, improvvisamente. Nella maggior parte dei casi diamo la colpa al raffreddore, non consci che quasi sicuramente non si tratta di un infezione ma semplicemente dell’aria che respiriamo. Si è espressa in tal senso una ricerca in materia condotta dal Monell Center di Phladelphia negli States e pubblicata sulla rivista di settore online PloS One.
La congestione nasale non sarebbe quindi provocata quasi sempre, come si crede, da una ostruzione vera e propria del naso derivante dal raffreddamento ma da una sensazione sbagliata, dettata dall’aria, che la stessa passi con maggiore difficoltà lungo il condotto nasale. Per giungere a tale tesi i ricercatori della struttura, tra i quali il coordinatore della ricerca Kai Zhao, hanno preso un campione di 44 volontari ai quali è stata fatta respirare da un box aria a diversi gradi di temperatura ed umidità.
Nel primo l’aria era a “umidità e temperatura ambiente”, nel secondo era a temperatura ambiente e secca e nel terzo box era fredda. Interrogate sulle sensazioni, le persone hanno raccontato di aver provato la minore sensazione di naso chiuso partendo dall’area fredda, passando per quella normale e secca e arrivando a quella normalmente respirata nell’ambiente.
Il tutto, spiegano gli scienziati, dipenderebbe dai sensori del freddo posti nel nostro naso:
Mentre l’aria passa nel naso raffredda le cavità nasali. Se l’effetto “refrigerante” è più consistente perché l’aria respirata è fredda o, essendo secca, favorisce di più l’evaporazione all’interno delle cavità nasali, la maggior “freschezza” percepita nel naso si traduce nella sensazione di respirare meglio.
Un tale assunto, secondo i ricercatori, potrebbe aiutare le persone ad affrontare meglio anche le congestioni causate da raffreddori ed allergie, dato che spesso è difficile aiutarli sul serio perché non vi è presente una reale ostruzione al flusso di aria.
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Fonte: PloS One