Nuovi sviluppi per quanto riguarda la cura del fastidioso mal di testa arrivano da uno studio italiano, effettuato dalla neurobiologa Elsa Fabbretti della Scuola internazionale di studi avanzati (Sissa) di Trieste. A quanto pare la molecola recettore P2X3 fungerebbe da semaforo del dolore, all’interno di quello che puo’ essere paragonato ad un vero e proprio percorso autostradale dell’impulso doloroso. E’ proprio l’attivazione di P2X3, una sorta di segnale di verde, a lasciar passare il dolore, che confluisce nelle zone in cui lo avvertiamo quando siamo colpiti da emicrania: meningi, naso e mandibola. Come spiega la stessa Fabbretti:
L’emicrania, malattia caratterizzata da dolore cronico alla testa, attualmente non ha cura e per molti pazienti i farmaci disponibili sono inefficaci. Aver individuato il recettore responsabile dell’attivazione trigeminale in condizioni che simulano un attacco può essere molto importante: in futuro si potrebbe riuscire a bloccare solo temporaneamente la sua attività durante un attacco di emicrania e quindi agire preventivamente.