Per secoli l’uomo è andato avanti con delle credenze popolari, chiamate comunemente “rimedi della nonna“, che assegnavano delle cure fai-da-te in diversi campi della medicina. Ora, nel ventunesimo secolo, questi rimedi sembrano essere invecchiati insieme alle nostre antenate che li hanno inventati.
Due docenti di medicina dell’Indiana University, Rachel Vreeman e Aaron Carroll, hanno provato ad analizzarne alcuni, e purtroppo per le nostre credenze, molti si sono rivelati falsi. Non stiamo parlando di tutti i consigli in toto, anche perchè molto spesso possono essere utili, ma alcuni vanno necessariamente sfatati, anche perchè pubblicati dall’autorevole British Medical Journal, e non possono essere ignorati.
A proposito di una cosa che sta molto a cuore agli inglesi, e cioè il rimedio per il mal di testa dovuto alla sbornia della sera precedente, Paese che vai, usanza che trovi. Le nonne italiane propongono di bere due litri d’acqua appena svegli o mangiare una quantità abnorme di banane. Le nonne inglesi invece propongono come rimedio il tipico breakfast britannico: uova fritte e pancetta. Secondo i due ricercatori nessuno di questi metodi è efficace. L’unico rimedio vero è aspettare. Infatti appena svegli il mal di testa è tremendo, ma senza ingozzarsi, basta rimanere a letto e aspettare che il fisico reagisca e il mal di testa faccia il suo corso. Forse il rimedio italiano sembrava efficace perchè per bere così tanta acqua ci vuole talmente tanto tempo che alla fine il mal di testa andava via da sè.
Altro mito da sfatare è coprirsi la testa per ripararsi dal freddo. Secondo le credenze tradizionali infatti, dalla testa c’è una maggior dispersione di calore. Coprendosi con un cappello o un passamontagna si può evitare che il calore fuoriesca, lasciando al caldo il resto del corpo. Tutto falso, perchè il capo non è differente dal resto del corpo. Secondo Vreeman e Carroll, se lasciassimo un uomo in costume da bagno in mezzo ad una strada d’inverno, vedremmo che dalla testa fuoriuscirebbe soltanto il 10% del calore umano, e non il 50% come ci raccontano le nonne. Ciò non toglie comunque che portare un cappello quando fa freddo porti ugualmente dei benefici, almeno uguali al coprirsi con sciarpe, giacca pesante, ecc.
Altre convinzioni sbagliate esistono sull’alimentazione. E’ convinzione comune che mangiare a tarda sera fa ingrassare. Le ricerche hanno smentito questo assioma, in quanto il peso corporeo varia a seconda della qualità e della quantità di ciò che si mangia, e per la quantità di esercizio fisico che una persona fa, ma l’orario non c’entra affatto.
Infine è credenza comune che dare molto zucchero ai bambini li renda iperattivi. Anche questo non è vero, perchè nessuno studio associa lo zucchero all’iperattività, anzi, molto spesso questa è nella testa dei genitori. In un esperimento è stato fatto credere ad alcuni genitori che ai figli era stata data una gran quantità di zucchero in una bevanda, quando ciò non era vero. Ebbene, i genitori valutavano i loro figli iperattivi, ma ciò non era legato alla quantità di zucchero, che era praticamente assente.
[Fonte: repubblica]