Convulsioni (epilessia)

Convulsioni (epilessia)

Si hanno convulsioni quando il corpo di una persona si scuote rapidamente e in maniera incontrollata. Durante le convulsioni, la persona contrae i muscoli e li relassa ripetutamente. Le convulsioni possono essere inquietanti da guardare. Nonostante il loro aspetto, la maggior parte sono relativamente innocue. Di solito durano da 30 secondi a 2 minuti. Tuttavia, possono essere prolungate o accadere più volte. In questo caso si parla di emergenza medica. Se una persona ha ricorrenti crisi epilettiche, e non vi sono cause che possono essere identificate, si dice che la persona è affetta da epilessia. L’epilessia di solito può essere controllata anche con i farmaci. Prestare attenzione ai movimenti di gambe o braccia, se non vi è alcun cambiamento nella coscienza, se non vi è perdita di urina o feci, e se gli occhi si muovono in tutte le direzioni.

CAUSE: I motivi che possono portare alle convulsioni sono:

  • Epilessia;
  • Abuso di alcool;
  • Intossicazione da barbiturici;
  • Trauma o malattie al cervello;
  • Tumore cerebrale (raro);
  • Soffocamento;
  • Abuso di farmaci;
  • Scosse elettriche;
  • Febbre (in particolare nei bambini);
  • Cardiopatia;
  • Intolleranza al calore;
  • Ipertensione maligna;
  • Meningite;
  • Avvelenamento;
  • Infarto;
  • Intossicazione in gravidanza;
  • Uremia legata alla insufficienza renale;
  • Morsi o punture velenose (ad esempio il morso di serpente);
  • Ritiro del benzodiazepine (come il Valium);
  • Bassi livelli di zucchero nel sangue;

SINTOMI: I più comuni sono:

  • Breve black-out seguito dal periodo di confusione;
  • Caduta improvvisa;
  • Formazione di schiuma alla bocca;
  • Grugnito o sbuffo;
  • La respirazione si arresta temporaneamente;
  • Incontrollabili spasmi muscolari agli arti;
  • Perdita del controllo dell’intestino o vescica;
  • Rapidi movimenti degli occhi;
  • Denti serrati;
  • Comportamenti inusuali come rabbia improvvisa o improvvise risate.

La persona può avere sintomi prima dell’attacco, che possono consistere in paura o ansia, nausea, sintomi visivi, o vertigini.

PRIMO SOCCORSO: Quando si verifica un attacco epilettico, l’obiettivo principale è quello di proteggere la persona dagli infortuni. Provare ad evitare una caduta. Appoggiare la persona a terra in una zona sicura. Togliere dall’area mobili o altri oggetti appuntiti. Poi:

  1. Bendare la testa;
  2. Allentare indumenti stretti, in particolare intorno al collo;
  3. Spostare la persona su un lato. Se vomita, questo contribuisce a fare in modo che il vomito non viene inalato nei polmoni;
  4. Cercare il braccialetto degli epilettici in cui ci sono le istruzioni mediche su cosa fare (non tutti ne sono provvisti);
  5. Restare con la persona fino a quando non sta meglio o finchè non arriva l’ambulanza. Nel frattempo, controllare i segni vitali dell’ammalato (polso e respirazione).

In un neonato o bambino, se l’attacco si verifica con febbre alta, raffreddare gradualmente il bambino con l’acqua tiepida. Si può dare acetaminofene (Tylenol), soprattutto se il bambino ha avuto la febbre prima delle convulsioni. Non immergere il bambino in acqua fredda. Inoltre:

  • NON tentare di frenare la persona;
  • NON inserire oggetti tra i denti o in mano alla persona nel corso di un attacco;
  • NON spostare la persona a meno che non sia pericolo o in prossimità di qualcosa di pericoloso;
  • NON dare nulla da mangiare o bere alla persona fino alla fine delle convulsioni e se la persona non è completamente sveglia e vigile.

Contattare il 113 se:

  • Questa è la prima volta che la persona ha avuto un attacco;
  • Un attacco dura più di 2-5 minuti;
  • La persona non si sveglia o ha un comportamento anormale dopo un attacco;
  • Un altro attacco ha inizio subito dopo il precedente;
  • La persona che ha avuto l’attacco è in acqua;
  • La persona è incinta, ferita, o ha il diabete;
  • La persona non ha un braccialetto medico.

PREVENZIONE: Le persone con epilessia devono prendere tutte le medicine prescritte e indossare un braccialetto medico di segnalazione. Inoltre, bisonga tenere sotto controllo la febbre, specialmente nei bambini.

Fonti: [Marx JA, Hockberger RS, Mura RM, eds. Rosen d’emergenza della Medicina: Concetti e pratica clinica. 5a ed. St Louis, Mo: Mosby, 2002; Ford MD, ed. Tossicologia clinica. 1a ed. Philadelphia, PA: Saunders, 2001; http://health.nytimes.com/health/; Goetz CG, Pappert EJ. Libro di testo di Neurologia Clinica. 2a ed. Philadelphia, PA: Saunders, 2003]

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