Come vorreste vostro figlio? Alto, biondo e con gli occhi azzurri, moro e robusto, con il cervello di un genio della chimica o con i geni di un calciatore? Grazie ad una società danese oggi potrete decidere come sarà il vostro bambino direttamente on-line.
L’azienda si chiama Cryos, in collaborazione con la European Sperm Bank, e dietro pagamento invia lo sperma “selezionato” di donatori di 60 Paesi del mondo, alla modica cifra massima di 600 euro. Fino a 300 costa la scelta, ed altri 300 per la spedizione, tecnologicamente avanzatissima con contenitore con nitrogeno secco, direttamente al vostro medico o ad una clinica specializzata. Tutto perfettamente legale ed approvato dalla Comunità Europea. Un vero e proprio caso di eugenetica, su cui stranamente la Chiesa ancora non è intervenuta. Eppure quest’azienda esiste dal 1991, e da allora, fino ad oggi, ha permesso di dare alla luce 12 mila neonati. Di recente l’attività è sbarcata on-line, in quanto le leggi danesi non permettevano che ciò accadesse nella “vita reale”, mentre il controllo sul “virtuale” è molto più complicato.
La vera forza della Cryos, oltre che alla possibilità di scegliere le caratteristiche fisiche del futuro figlio, è anche di porre un controllo genetico sullo sperma, per evitare la formazione di alcune malattie ereditarie, o i fattori di rischio per altre malattie. E così i controlli pre-natali scattano sull’Hiv, epatite, gonorrea, sifilide, clamidia, talassemia, fibrosi cistica e tante altre malattie che possono essere individuate attraverso casi di malattie già presenti in famiglia.
Il donatore infatti viene sottoposto ad una completa anamnesi, per rilevare se in famiglia ci sono stati casi di malattie trasmissibili geneticamente, ma anche ad un completo check-up fisico per valutare le condizioni di un futuro nascituro. Infine, per chi vuol pagare qualcosa in più, c’è anche la possibilità di vedere la foto del donatore e conoscere i suoi interessi, i suoi hobby, le capacità fisiche e mentali ed il lavoro che fa, come se queste caratteristiche potessero essere trasferite con la fecondazione artificiale.
[Fonte: Corriere della Sera]