Grazie all’Associazione dei Medici Endocrinologi (AME) è nata la prima enciclopedia online collaborativa e gratuita sulle malattie endocrine, non sempre facili da individuare a causa dei sintomi aspecifici e per questo causa di iter diagnostici prolungati o ritardi diagnostici. Si chiama ENDOWIKI e lo scopo è appunto quello di raccogliere e condividere tutto il sapere endocrinologico con un taglio didattico, ma anche attento agli aspetti clinici.
Come ha spiegato Roberto Castello, Presidente AME:
Le patologie endocrine sono particolarmente complesse e correlate al buon funzionamento di tanti altri organi del nostro corpo e sappiamo che i pazienti ricorrono alla rete per informarsi, per sciogliere i dubbi o, quando ricevono una diagnosi, per comprendere meglio la propria malattia. Oltre alle spiegazioni che ogni paziente può e deve ricevere dal proprio specialista, ci auguriamo che ENDOWIKI possa essere una fonte sicura e affidabile per trovare risposte a tanti quesiti.
L’enciclopedia è di facile consultazione, con un ricco indice generale, il quale comprende oltre 700 voci, diviso in sezioni secondo gli organi dell’apparato endocrino: ipotalamo-ipofisi, tiroide, paratiroidi e metabolismo osseo, surrene e gonadi, obesità, dislipidemie. All’interno di ogni sezione le pagine sono divise in discipline come anatomia, fisiologia, diagnostica e terapia e sono ricche di immagini e fotografie esplicative. All’endocrinologia oncologica, invece, è riservata una sezione dedicata.
ENDOWIKI viene costantemente aggiornata dai migliori operatori del settore scelti dall’AME che, a titolo gratuito, danno il loro contributo. L’obiettivo è quello di ampliarsi fino a coprire progressivamente tutti i campi dell’endocrinologia e metabolismo. L’enciclopedia vuole essere un punto di riferimento anche per tutti gli operatori sanitari, che oggi hanno bisogno di poter consultare rapidamente, in corsia, in ambulatorio o la sera tornando a casa, testi estremamente aggiornati che consentano di inquadrare e trattare adeguatamente problemi clinici anche non consueti. L’enciclopedia si può consultare qui.
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