Alcuni studi degli ultimi anni hanno rilevato che le vecchie otturazioni dentarie, quelle utilizzate fino a 10-15 anni fa, erano costituite da materiali tossici, o comunque pericolosi per la salute umana. Un nuovo studio sulla composizione chimica della superficie color argento, la quale è dovuta alla base di mercurio con cui le otturazioni venivano prodotte, suggerisce che le quantità di mercurio presenti potrebbero essere meno tossiche di quanto si pensasse.
L’articolo dettagliato è stato pubblicato sulla rivista dell’ACS Chemical Research in Toxicology. Nello studio, George Graham e colleghi hanno notato che l’otturazione di mercurio, chiamata anche amalgama, è stata utilizzata dai dentisti per riparare denti per ben oltre un secolo. Negli ultimi decenni il loro uso è diventato controverso a causa delle preoccupazioni circa l’esposizione al mercurio, potenzialmente tossico. Tuttavia, il mercurio può esistere in varie forme chimiche diverse, ognuna con una diversa tossicità.
Prima di questa relazione, si sapeva poco su come le forme chimiche del mercurio negli amalgami dentali possono cambiare nel tempo. Utilizzando una speciale tecnica ai raggi-X, gli scienziati hanno analizzato la superficie delle otturazioni metalliche preparate al momento e confrontate con la superficie delle otturazioni usurate per circa 20 anni, fornite da una clinica dentistica. Le otturazioni contenevano mercurio metallico, che è riconosciuto come tossico. Ma quelle vecchie, tuttavia, di solito contengono una forma di mercurio, chiamato beta-solfuro di mercurio o metacinnabarite, che è improbabile che sia tossica per il corpo.
Gli scienziati hanno scoperto che le superfici delle otturazioni metalliche sembrano perdere fino al 95% del loro mercurio nel corso del tempo. La perdita di mercurio, potenzialmente tossica proveniente dagli amalgami, può essere dovuta all’evaporazione, all’esposizione a certi tipi di prodotti per l’igiene dentale, all’esposizione a certi alimenti, o a causa di altri fattori. Gli scienziati avvertono comunque che
l’esposizione umana alla perdita del mercurio dalle otturazioni suscita ancora preoccupazione.
[Fonte: Sciencedaily]