La depressione mette a rischio la salute mentale dei giovani. E sempre più casi sono stati registrati tra bambini e ragazzi. Numeri che spaventano.
In aumento i casi di depressione tra i giovani
Secondo un’indagine recentemente condotta in Inghilterra, un giovane su cinque tra gli 8 e i 25 anni soffre di una forma di depressione o di ansia. Le percentuali delineano una situazione critica: il 20,3% ha un’età compresa tra gli 8 e i 16 anni, il 23,3% tra i 17 e i 19 anni, e il 21% tra i 20 e i 25 anni.
Qual è la ragione alla base di questa crescita nei casi di depressione e ansia? Secondo gli esperti, la colpa è in parte da attribuire a come sono stati riorganizzati i rapporti sociali e il quotidiano durante la pandemia. A questi fattori si aggiunge una combinazione definita tossica, fatta di disuguaglianza sanitaria e sociale.
Queste diverse condizioni di disagio, dovute a molteplici fattori, hanno colpito duramente la salute mentale dei più giovani. Dando vita a generazioni sempre più afflitte da depressione e altri disturbi mentali. Sebbene l’esempio riportato riguardi il Regno Unito, anche secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il problema è presente e diffuso in modo costante in tutto il mondo. Secondo l’ente internazionale, tra il 10% e il 20% degli individui tra gli 0 e i 18 anni soffre di disturbi mentali.
Con sintomatologie importanti che emergono già intorno ai 14 anni. Le cause di queste problematiche sono diverse, ma originano essenzialmente da difficoltà economiche, che impediscono ai giovani di sviluppare un’adeguata socialità. O, per lo stesso motivo, di affrontare problematiche psicologiche quando insorgono. Situazioni che spesso sfociano in episodi di bullismo, contribuendo a peggiorare ulteriormente la salute mentale.
Cause e come aiutare i ragazzi
Ovviamente l’esposizione a eventi stressanti ha un peso rilevante. Ma sono molti gli esperti che si interrogano sull’apparente incapacità dei più giovani di affrontare situazioni complesse. Esiste una predisposizione naturale alla depressione o non ci sono abbastanza strumenti per reagire? Secondo i ricercatori del Boston Children’s Hospital, la pandemia ha avuto un impatto significativo, ma in generale è l’esposizione a diversi tipi di trauma, unita alla resilienza familiare, a influire sui sintomi esternalizzanti e internalizzanti legati alla depressione e ad altre psicopatologie infantili.
Depressione e ansia sono le problematiche più ricorrenti, ma non mancano manifestazioni di dolore psicosomatico e ritiro sociale tra i disturbi internalizzanti. Per quanto riguarda quelli esternalizzanti, si registra un aumento di aggressività, sfida all’autorità, impulsività e iperattività.
Cosa si può fare? Si può iniziare fin dalla tenera età ad allenare la resilienza dei ragazzi, favorendo un migliore adattamento agli eventi in grado di segnare la psiche. Fornendo, quindi, gli strumenti necessari anche attraverso aiuti economici offerti dalle istituzioni per affrontare al meglio la socialità.