Il caldo killer uccide in India. Le temperature troppo alte hanno già causato la morte di circa 2000 persone in tutto lo stato orientale. La causa di tutto ciò? Colpi di calore gravi nati per via dell’inquinamento e del surriscaldamento generale.
Il naturale innalzamento delle temperature derivante dall’arrivo della bella stagione, collegato al tasso di inquinamento pari in loco ad oltre il doppio del limite considerabile non pericoloso, ha portato alla creazione di una cappa incredibilmente pesante sull’India. La stessa ha poi ha causato gravi problemi alla respirazione delle persone. Va sottolineato che non si tratta di un problema di umidità troppo alta, sebbene quest’ultima non aiuti, ma letteralmente della “pesantezza” dell’aria. Il caldo unito alle particelle inquinanti è infatti in grado di causare problemi alla respirazione anche se tale aria viene inalata per pochissimo tempo. Non stupisce quindi sapere che la capitale dell’India sia stata considerata poi la città più inquinata del mondo dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
Per combattere l’afa delle proprie case le persone, soprattutto negli stati dell’Andhra Pradesh e del Telengana hanno iniziato a dormire sui tetti, sebbene con pochi risultati utili data l’alta concentrazione di elementi inquinanti. Non tutti gli stati sono stati colpiti in modo così intenso: alcuni di essi hanno sviluppato con gli anni dei piani di emergenza in grado di aiutare effettivamente la popolazione.
Purtroppo l’India non è nuova a queste ondate di caldo killer, ma secondo gli esperti quella di questo anno potrebbe rivelarsi più pericolosa di quelle sperimentate in precedenza: è giunta in anticipo e moltissime persone sono state ricoverate per infarto ed conseguenze gravi di colpi di calore. La speranza della popolazione è che si sbrighino a giungere le tempeste che solitamente nel periodo di giugno colpiscono la zona grazie ai monsoni. Le piogge non solo porterebbero ad un calo della temperatura, fissa in questi giorni intorno ad una media di 43°C ma aiuterebbe a ripulire un po’ l’aria dalle particelle inquinanti rendendo facile la respirazione delle persone.
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