Siamo costretti a ritirare la disponibilità ad ospitare la signora Eluana Englaro e l’equipe di volontari esterni per l’attuazione del decreto emesso dalla Corte d’Appello di Milano il 9 luglio 2008 e ratificato dalla Corte di Cassazione a sezioni riunite lo scorso novembre per il “groviglio” di norme amministrative e la possibile sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni.
Con queste parole la direzione della clinica “città di Udine“, che aveva deciso di accompagnare Eluana Englaro verso la fine del suo travaglio, è costretta a farsi indietro. Alla base il decreto d’urgenza emesso dal Ministro Sacconi il quale vietava interventi simili, diramato proprio alla vigilia della sua partenza.
La decisione è stata obbligata in quanto c’era il rischio che la clinica venisse chiusa a causa dell’inosservanza del decreto. Ancora una volta la politica ha avuto la meglio sul buon senso.