Ammesso che abbiano qualche interesse nel farlo, gli hacker potrebbero anche danneggiare i pacemakers, ossia i dispositivi elettronici in grado di modificare la frequenza cardiaca. Alcuni, lungimiranti, studiosi statunitensi hanno infatti condotto un esperimento nel quale sono riusciti a manomettere uno di questi apparecchi agendo dall’esterno. La buona notizia è che gli scienziati dell’Università di Harvard e Washington per ottenere lo scopo disponevano di una tecnologia costosissima (30000 dollari) e poco diffusa. Inoltre l’operazione andrebbe condotta a distanza ravvicinata. L’esperimento è stato descritto sul sito Secure Medecine.
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