Le Olimpiadi invernali di Sochi 2014, attualmente in svolgimento in Russia, non verranno ricordate solamente per l’omofobia e le campagne di persecuzione contro i gay nel paese, ma anche per le scarse condizioni igieniche e per l’acqua velenosa degli alberghi dove alloggiano atleti e giornalisti.
Non sono falsi allarmi: il tutto è documentato per il web da tweet con foto in allegato e racconti che non lasciano spazio purtroppo a fraintendimenti. Più o meno tutte le delegazioni hanno raccontato di problemi nella logistica e negli alloggi. E se allo stress derivante da una sistemazione non proprio consona, bagni in comune e casi di intrappolamento in ascensore si può in qualche modo ovviare, pensare alle malattie che la presenza di topi e di acqua contaminata possono veicolare, davvero lascia senza fiato. Soprattutto perché stiamo parlando di strutture predisposte in anticipo proprio per soddisfare la domanda di alloggi per le Olimpiadi invernali di Sochi 2014.
Partiamo dalla presenza murina: non si tratta di piccoli topolini privi di malattie, ma di topi che vivono nelle fogne e che possono contagiare le persone con la toxoplasmosi ed altre patologie di simile importanza. E cosa dire delle pessime condizioni igieniche? Spesso i sanitari non funzionano nemmeno, gli scarichi non fanno il loro dovere e dai rubinetti, presumibilmente anche quelli delle docce, esce dell’acqua marroncina dal pessimo odore.
Liquido che gli stessi alberghi vietano di utilizzare per bere o lavarsi i denti perché l’acqua viene etichettata come velenosa. Il primo batterio che ci viene in mente che possa essere contenuto al suo interno è quello dell’Escherichia Coli, ma siamo certi che facendo analizzare quell’acqua se ne troverebbero di agenti patogeni estremamente pericolosi per la salute.
L’Olimpiade di per sé dovrebbe rappresentare uno spazio di comunione sportiva di intenti, di confronto e d’amicizia. In questo caso a livello sociale e sanitario nessun obiettivo positivo sembra essere stato raggiunto.
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