Correlazione tra pillola anticoncezionale e tumore al cervello? E’ bene non creare allarmismi. A far sentire la sua autorevole voce è Annibale Volpe, ex presidente della Sic, la Società Italiana della Contraccezione in seguito alla presentazione nei giorni scorsi, di uno studio danese che correlava il contraccettivo ad un maggiore rischio di glioma.
La ricerca condotta dall’Odense University Hospital, in collaborazione con i colleghi della University of Southern Denmark ha rivelato, nel corso della propria sperimentazione, come nel campione da lei studiato sia comparso un maggiore rischio di sviluppare il glioma, un particolare tipo di cancro al cervello che colpisce il sistema nervoso centrale. Trovando spazio tra le pagine del British Journal of Clinical Pharmacology, lo studio ha trovato immediatamente una forte risonanza, mettendo sotto accusa i contraccettivi esclusivamente a base di progesterone.
Secondo l’esperto italiano bisogna affrontare in maniera meno allarmistica i risultati ottenuti dagli scienziati nordeuropei. Soprattutto basandosi sullo studio stesso e sulle parole dei ricercatori. Essi sono stati infatti i primi ad ammettere che un campione di 300 donne non rappresenta sufficientemente l’intero quadro casistico. Non solo: bisogna sottolineare che nell’analisi condotta sono state prese in considerazione solo le donne che hanno sviluppato il glioma.
Sembra una guerra di numeri, ma i risultati danesi dovrebbero, secondo il dottor Volpe, essere confrontati con quelli relativi al tumore all’ovaio. Statisticamente parlando il glioma colpisce una donna su 20mila mentre quello all’ovaio, per il quale la pillola anticoncezionale figura come mezzo preventivo, 1 su 76. A questi vanno aggiunti alcuni studi pregressi, tra i quali figura uno in particolare, quello pubblicato nel 2010 sul British Medical Journal e condotto dal British Royal College of General Practitioners che ha sottolineato come questo tipo di contraccezione ridurrebbe il rischio di sviluppo di tumore al cervello, compreso quello dell’ipofisi.
Sarebbe quindi consigliato, prima di lanciare allarmismi che possano coinvolgere migliaia di persone, analizzare meglio la situazione nella sua interezza.
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