Ancora tagli alla sanità in spending review? Siamo d’accordo con la necessità di eliminare gli sprechi ma possibile che a subire i tagli più forti sia sempre il settore che più di ogni altro avrebbe al contrario bisogno di fondi?
E’ una domanda lecita quella che ci poniamo, soprattutto se pensiamo all’ultimo annuncio del ministro della Salute Beatrice Lorenzin secondo la quale sarebbe possibile riuscire a risparmiare ancora circa 10 miliardi in tre anni da ridistribuire alla sanità regionale. Belle parole senza dubbio ma le varie testimonianze che giungono dal territorio non fanno ben sperare nella buona riuscita di questo piano. I governi si alterneranno anche, ma ciò che non cambia nella sanità italiana sono due costanti: i conti in rosso con conseguente malessere dei lavoratori e dei cittadini e dei tagli che non fanno altro che peggiorare la situazione. Ecco come si è espressa la Lorenzin in un colloquio con il quotidiano Repubblica:
Tre miliardi di risparmi in tre anni? Con le regioni abbiamo intenzione di ridurre molto di più gli sprechi nella sanità. Possiamo fare molto di più, ad esempio abbiamo già individuato 900 milioni di euro da recuperare tagliando i ricoveri inappropriati, cioè che non servono alla cura del paziente, e riducendo le degenze inutili. Quei soldi serviranno, 300 milioni l’anno, per finanziare nuovi lea, i livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni sanitarie che le Regioni devono assicurare ai propri cittadini. Ma questo è solo un esempio.
Come ripetiamo, l’intenzione appare esserci. Il ministero della Salute conta di risparmiare molto con l’informatizzazione ed il taglio ai ricoveri inutili. Senza contare che è al vaglio un nuovo riordino dei ticket sanitari per far si che a pagare di più siano coloro che possono permetterselo, venendo al contrario incontro alle esigenze di chi invece non può spendere ma ha il diritto di assicurarsi ad ogni modo una assistenza sanitaria degna di questo nome. Secondo voi come andrà a finire?
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