Saponi antibatterici ritirati dal mercato americano: a deciderlo è stata la Fda (Food and Drug Administration) che considera questo tipo di prodotti non davvero utili per tenere alla larga le infezioni più comuni.
I saponi antibatterici dovrebbero avere infatti come funzione primaria quella di prevenire malattie e il diffondersi di infezioni. Ma in realtà, questa funzione non è stata dimostrata e tanto meno si è certi della sicurezza a lungo termine di un utilizzo costante di questo tipo di detergenti. Nell’incertezza, quindi, i saponi antibatterici vengono ritirati dal mercato a stelle e strisce in attesa di eventuali nuove disposizioni. Sotto accusa finiscono componenti attivi, di cui i più comuni sono triclosano e triclocarban, che in Europa continuano però ad essere considerati legali. Dalla decisione annunciata dalla Fda vengono esclusi i disinfettanti per le mani, salviette, o i prodotti antibatterici usati nelle strutture sanitarie che sarebbero invece considerati efficaci nel prevenire la diffusione di germi che possono poi essere causa di malattie infettive.
I possibili rischi per la salute legati a un uso costante di saponi antibatterici sono legati a una possibilità maggiore di resistenza batterica e ad alcuni effetti sugli ormoni. Nel 2013 la Fda aveva chiesto alle aziende produttrici di portare prove utili a garantire l’efficacia dei saponi antibatterici sulla salute. Le prove però non sono arrivate ed ecco dunque che, inevitabile, è arrivata la decisione agenzia federale americana di bloccare il commercio di questi prodotti.
In Italia per il momento i saponi antibatterici sono sul mercato anche se sulla questione è marcato il dibattito. Mauro Picardo, direttore Fisiopatologia cutanea e centro di metabolomica dell’Istituto dermatologico San Gallicano Irccs, sottolinea infatti che i prodotti antibatterici non sono visti di buon occhio dai dermatologi che preferiscono di gran lunga consigliare di lavarsi le mani con acqua e sapone contro germi e infezioni.
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