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Sepsi, perché pericolosa per papa Francesco

La sepsi potrebbe essere il nemico silenzioso che potrebbe palesarsi nella vita di Papa Francesco attualmente ancora ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma. Perché si dice questo?

Rischio sepsi per il Santo Padre?

La ragione sta nel fatto che, come sottolineato con Adnkronos da Ivan Gentile, direttore del Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia dell’Università di Napoli Federico II, i pochi dettagli riportati dai vari bollettini possono fare ipotizzare una simile condizione. E più nello specifico i segni e i sintomi riportati insieme alla bassa conta di piastrine già segnalata.

Non è detto che sia già presente, ma potrebbe rappresentare un rischio. Attualmente, sottolinea comunque l’esperto, data l’attenzione posta su Papa Francesco, un’eventuale condizione di sepsi potrebbe essere presa in tempo ed essere curata. Della stessa idea, sempre con l’agenzia di stampa, anche l’epidemiologo Matteo Bassetti che ha spiegato come la sepsi sia la risposta infiammatoria del corpo nei confronti di un’infezione imponente.

È necessario, in questo caso, fare un richiamo alla lieve insufficienza renale registrata in Papa Francesco che potrebbe esserne un segno. Chiaro è che le condizioni di Papa Francesco siano ancora critiche e che si necessiti di ulteriore tempo per sciogliere la prognosi. Non dobbiamo dimenticare che parliamo sempre di un uomo anziano, con patologie pregresse e colpito da una polmonite bilaterale importante. Anche il medico del Gemelli che segue il pontefice, Sergio Alfieri, aveva parlato qualche giorno fa del rischio di sepsi.

La stessa che scatterebbe nel caso in cui, nonostante le terapie attuate, uno dei germi dovesse riuscire a passare nel sangue.

Quadro compatibile con le sue condizioni

Al momento attuale, ciò che sta accadendo al pontefice è quello che potrebbe accadere a qualsiasi persona affetta da una polmonite bilaterale accompagnata da altre criticità. Quel che bisogna verificare è che le terapie facciano sempre il loro effetto, senza farsi fuorviare dal fatto che sia cosciente e mangi. Semplicemente perché sono condizioni potenzialmente presenti anche in un quadro più negativo dei potenziali danni agli organi.

Detto ciò dobbiamo ricordare che la sepsi colpisce ogni anno almeno 50 milioni di persone, causando almeno il 20% dei decessi collegati a diverse cause scatenanti la stessa. Questa è una condizione che scaturisce da un’infezione di tipo virale, micotico, protozoarie o batterica che causa danni agli organi interni nel corso della risposta eccessiva del sistema immunitario nel tentativo di distruggere l’agente patogeno.

Il vero problema è che non esistono dei test diagnostici validi per riconoscerla nell’immediato. Ma allo stesso tempo prenderla il prima possibile aumenta esponenzialmente le possibilità di superarla senza problemi.