Il terremoto, nella zona di Norcia e dei paesi a lei vicini, non ha portato solo distruzione, ma anche la mancanza di usufrutto dei basilari servizi sanitari. Le cose ora cambieranno: dal Piemonte sono infatti giunti i loco i primi ambulatori medici mobili.
Il loro nome è “Pass”: viene infatti così chiamato il modulo di assistenza socio sanitaria da utilizzare in condizioni particolari come quelle post terremoto. Si tratta di una serie di container ambulatorio che permetteranno al personale sanitario di Norcia e delle vicinanze di riprendere le proprie attività in modo corretto e senza problemi. Queste soluzioni sono gestite, per il trasporto, il montaggio e la manutenzione dalla Protezione Civile di Cuneo.
Nello specifico sono arrivati un container farmacia, uno dedicato a coloro che esercitano medicina generale ed un altro ancora pensato per la gestione del lavoro infermieristico. Due roulotte sono state poi trasportate per essere dedicate al lavoro degli assistenti sociali e degli psicologi. Le strutture sono stati posizionate nel campo sportivo di Norcia e saranno pienamente operative nel momento in cui verrà concluso l’allaccio alla rete elettrica. In questo modo piccole emergenze, a prescindere dalla loro tipologia, potranno essere gestite con comodità dal personale della zona. Ovviamente i pazienti che necessiteranno di assistenza ospedaliera saranno trasferiti in strutture adeguate. Ma l’attività dei medici di famiglia e quella assistenziale di base infermieristica potranno avere luogo senza problemi. Così come quella degli psicologi, che un simile contesto assume un’importanza particolare per la ripresa dei terremotati e degli assistenti sociali, i quali potranno svolgere il loro lavoro.
Si tratta di soluzioni di tipo temporaneo che possono però essere mantenute funzionali sul lungo periodo, fino a che l’emergenza causata dal terremoto non sia effettivamente passata. Una sorta di ospedale ” da campo” per tentare di riportare alla normalità almeno l’assistenza sanitaria immediata, necessaria per rassicurare la cittadinanza in merito alla presa in carico della loro salute.
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