L’emicrania è una patologia che può rivelarsi invalidante per moltissime persone. Un nuovo farmaco, l’ubrogepant, potrebbe rivelarsi risolutivo contro questi mal di testa debilitanti?
Un nuovo farmaco contro l’emicrania?
È importante sottolineare che l’emicrania, in realtà, è molto di più di un normale mal di testa dato che i sintomi possono presentarsi anche prima della comparsa del dolore. Nello specifico, questa fase viene chiamata fase prodromica e, ancor prima del manifestarsi del dolore, è in grado di causare problematiche rilevanti al paziente.
Questo perché la sintomatologia a essa collegata riguarda la sensibilità alla luce, ai suoni, difficoltà di concentrazione, stanchezza e dolori al collo.
Generalmente, i trattamenti contro l’emicrania si concentrano sulla fase riguardante la cefalea. All’interno della rivista di settore Nature Medicine sono stati pubblicati i risultati di uno studio clinico di fase 3 relativo, come anticipato, all’ubrogepant. Parliamo di un farmaco orale in grado di bloccare il recettore CGRP. E di riuscire ad alleggerire i sintomi già nella fase prodromica, prima che si presenti il mal di testa.
La sperimentazione del farmaco è avvenuta in doppio cieco: i pazienti partecipanti, con una storia pregressa di emicrania e un’età compresa tra i 18 e i 75 anni, sono stati divisi in due gruppi. A uno è stato somministrato un placebo, all’altro il farmaco. Coloro ai quali era stato somministrato l’ubrogepant hanno fatto registrare miglioramenti riguardanti il dolore al collo, l’affaticamento, la fotofobia, i problemi cognitivi come la difficoltà di concentrazione e la fonofobia. I miglioramenti sono stati registrati già una o due ore dopo l’assunzione del farmaco.
Potenzialità importanti per il disturbo
Si tratta di dati che promettono conseguenze positive sul trattamento dell’emicrania. Soprattutto perché dimostrano come sia possibile intervenire nella fase prodromica, e quindi ancor prima che la cefalea si manifesti. Attualmente, infatti, i farmaci presenti sul mercato trattano direttamente il mal di testa, senza soffermarsi sulla fase antecedente.
Quando ci si trova davanti a una patologia come l’emicrania, proprio per le conseguenze che questa può comportare, è necessario ragionare in modo più ampio. Il fatto che questo studio abbia deciso di approcciare la ricerca di una sostanza in grado di prevenire l’attacco di cefalea lavorando sulla comparsa dei sintomi antecedenti rappresenta un passo importante nella lotta contro questa malattia.
È stato dimostrato in passato che i sintomi prodromici abbiano origine nell’ipotalamo e quindi si ipotizza che vi sia un’origine centrale degli attacchi di emicrania. Attualmente, questo studio rappresenta un’analisi esplorativa. Potrebbe tuttavia costituire un punto di partenza per l’eventuale commercializzazione di questo farmaco anche in Europa, con potenziali conseguenze positive per tutti coloro che soffrono di questo disturbo, spesso invalidante.