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Xilitolo, aumento rischio infarto?

Lo xilitolo collegato a un maggiore rischio di infarto e ictus? E’ quello che suggerirebbe uno studio condotto recentemente sulla potenziale relazione tra questo elemento e le malattie cardiovascolari.

Cosa è lo xilitolo

Lo xilitolo è un edulcorante ipocalorico classificato in Europa con il codice E967. E la ricerca sopracitata ha voluto verificare se vi fosse un collegamento tra questa sostanza ed eventi di tipo avverso. Sia in ambito cardiovascolare che per quel che riguarda la funzionalità delle piastrine.

Perché è importante saperne di più? Semplice: come edulcorante è presente in moltissimi prodotti per l’igiene orale e alimentari. E da quel che si evince dai risultati, esisterebbe un rischio più alto di 1,6 volte di infarto e ictus a causa dello xilitolo.

Un risultato molto simile a quello ottenuto studiando analogamente l’eritritolo, un dolcificante spesso usato all’interno dei cibi light e dietetici per via del suo basso apporto clorico. Attualmente, sebbene i numeri appaiano significativi per quel che riguarda lo xilitolo, gli scienziati evidenziano come si parli semplicemente di una ricerca di osservazione.

Dovranno quindi essere condotti ulteriori studi approfonditi per provare la correlazione causa-effetto tra il consumo di xilitolo e il maggiore rischio di ictus e infarto. Si raccomanda quindi qualcosa? Al momento no. Tranne che di osservare il proprio uso e consumo dei prodotti che lo contengono.

Entrando più nello specifico, sono stati i ricercatori del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Metaboliche presso il Lerner Research Institute della Cleveland Clinic a occuparsi dello studio. La squadra di ricercatori si è basata su diverse indagini precliniche e cliniche.

Cosa dice lo studio

Il team ha analizzato oltre mille campioni di plasma di persone sottoposte a valutazioni per possibili malattie cardiache, più altri 2.000. Studiando le cartelle cliniche è emerso che i partecipanti che avevano alte quantità di xilitolo nel plasma presentavano un maggiore rischio di malattie cardiovascolari in un periodo di tre anni.

E’ stato poi valutato, attraverso studi meccanicistici complementari, l’effetto dello xilitolo su colture di piastrine, plasma, sangue e modelli animali. I risultati hanno mostrato un’associazione con la possibilità di una più alta formazione di trombi (coaguli di sangue). Gli stessi che generalmente sono alla base della manifestazione di infarti e ictus.

Secondo gli esperti le piastrine avrebbero un ricettore, non ancora identificato, in grado di reagire con lo xilitolo aumentando il rischio di trombi. Insomma, sebbene sia necessario un maggiore studio, appare esservi un collegamento tra lo xilitolo, un comportamento “esagerato” delle piastrine e quindi la formazione di coaguli.