Un farmaco, come stabilito dalla legge, per essere definito omeopatico (dal greco omoios = simile, pathos = sofferenza) deve essere preparato da una sostanza d’origine minerale, vegetale, animale o di sintesi che sia stata sottoposta alla diluizione e alla dinamizzazione. L’omeopatia, infatti, ha sviluppato una particolare metodologia di preparazione dei farmaci, che prevede diluizioni e dinamizzazioni seriali in acqua e alcol.
Il fondatore dell’omeopatia, il tedesco Samuel Hahnemann, mise a punto questo metodo per aumentare la biodisponibilità delle sostanze (molte delle quali erano veleni) per mezzo della triturazione e riducendone la tossicità mediante la diluizione. Hahnemann, inoltre, scoprì che somministrando il medicinale in dosi bassissime, paradossalmente se ne potenziava l’effetto. Per questa ragione le diluizioni progressivamente crescenti furono chiamate anche potenze.
Le soluzioni iniziali, contenenti la massima concentrazione dei principi attivi, sono dette tinture madri. Le tecniche d’estrazione e diluizione dei vari medicinali sono dettagliatamente codificate nelle varie Farmacopee esistenti sia in Europa sia negli altri continenti.
Ripetute sperimentazioni su se stesso di varie sostanze quali arsenico, mercurio, corteccia di china, convinsero Hahnemann della validità del principio: similia similibus curantur (il simile cura il simile). In base a questo assunto, per curare una malattia o un malessere si deve assumere in bassissime dosi una sostanza che, generalmente, provoca nell’organismo gli stessi sintomi che si vogliono eliminare.
Diluizioni in omeopatia
La diluizione è una procedura usata per ridurre progressivamente la concentrazione della sostanza di partenza, in modo da eliminarne la tossicità senza diminuirne l’effetto. Il materiale di partenza (animale, vegetale, minerale, di sintesi) è mescolato in genere in acqua e alcol (per le sostanze insolubili si ricorre, inizialmente ad un mescolamento con lattosio = processo di triturazione), in rapporto di 1:10 (diluizione decimale), in rapporto di 1:100 (diluizione centesimale), o in rapporto 1:50.000 (diluizione cinquantamillesimale). Le diluizioni sono designate con le abbreviazioni: CH e K per le centesimali; D o X per le decimali; LM o Q per le cinquantamillesimali. Ogni sigla è preceduta da un numero corrispondente al grado di diluizione. 6CH, ad esempio, significa 6 passaggi di diluizione 1:100.
Dinamizzazione in omeopatia
Il termine dinamizzazione deriva dal greco “Dynamos”, che vuol dire energia e fu scelto da Hahnemann poiché si rese conto che quando sottoponeva ogni diluizione ad energico scuotimento, s’incrementava il suo potere terapeutico.
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