Fecondazione assistita low cost. E’ questo il nuovo fenomeno belga lanciato dalla fondazione no profit “The Walking Egg”. Una sorta di abbattimento dei costi per garantire a tutti, specialmente nei paesi più poveri, di combattere l’infertilità. Ma è un bene o un male? E soprattutto è sicuro?
Sono domande che è necessario porsi, se si pensa che la fecondazione assistita per ogni trattamento di solito richiede circa 3 mila euro. Come possibile che si possa essere in grado di portare il suo prezzo a circa 200 euro? Quali dei due costi è “esagerato”? Ora, i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano chiaro: sono circa 180 milioni le coppie che non riescono ad avere figli per problemi di infertilità di vario genere sul nostro pianeta, ma di solito solo quelle presenti nei paesi sviluppati hanno la possibilità di fare qualcosa per ovviare al problema. L’associazione belga vuole pensare a tutte le altre, a coloro che non si possono permettere di consultare uno specialista per via dei costi troppo alti.
Secondo i medici di “The Walking egg” la ricetta dimagrante della fecondazione in vitro è molto semplice da eseguire: basterebbe ridurre i farmaci relativi alla stimolazione ovarica ed usufruire di un semplice ambulatorio dotato di lettino ed apparecchiature non eccessivamente appariscenti. E su questo la maggior parte degli esperti del settore interrogati dai media sembrano essere d’accordo. Non vi sarebbero particolari problemi nell’eseguire una fecondazione in vitro con un laboratorio ridotto alla semplicità assoluta.
L’unica vera problematica riguarda la sicurezza del protocollo la quale deve essere sempre garantita. Al momento le prime “sperimentazioni” sembrano dare ragione alla fecondazione assistita low cost: il primo bambino nato da questa tipologia di intervento è nato lo scorso 7 novembre 2012. Un bambino di 3 chili e mezzo senza alcun problema di salute. I risultati finora raggiunti sono stati presentati a luglio presso il congresso di Londra della Società europea di riproduzione ed embriologia.
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