Nel 1981 l’Italia legalizzò l’aborto perché erano davvero tante le donne che dovevano necessariamente interrompere la gravidanza, per un motivo o per un altro. All’epoca questa era una necessità dovuta alla mancanza di informazione sul sesso ed alla quasi totale assenza di metodi contraccettivi. Poi hanno cominciato a diffondersi il preservativo, la pillola anticoncezionale e tantissime altre tecniche per evitare la gravidanza, compresa l’informazione. Così ad oggi, quasi 30 anni dopo, si notano i risultati.
Secondo l’ultima relazione dell’Istituto superiore della sanità, il numero di aborti (legali) del 1982 era 234.801; 25 anni dopo, nel 2007, era di 127.038; quasi dimezzato. Ma non solo. Infatti i dati continuano ad essere positivi perché nel solo lasso di tempo tra il 2006 ed il 2007 le interruzioni di gravidanza sono diminuite di un ulteriore 3%, il che fa pensare che nelle rilevazioni degli anni successivi possano essere ancora di meno.
L’altro lato della medaglia però è che l’età in cui le italiane ricorrono all’aborto sta diminuendo vertiginosamente, mentre sono sempre più le donne straniere a ricorrere agli ospedali italiani per l’operazione. Questa è un’ulteriore dimostrazione che è la poca informazione a causare le gravidanze indesiderate, e quindi dovrebbe essere uno stimolo a continuare le campagne sul sesso sicuro per tentare di diminuire ulteriormente questa pratica che dovrebbe essere utilizzata solo come ultima spiaggia.
[Fonte: Ansa]