Il pene maschile è in crisi. Seriamente. Rispetto a quello dei propri “nonni” i giovani di oggi stanno mediamente sperimentando un calo delle misure. Le dimensioni non contano, e questo si dice spesso. Ma ciò non toglie che in questi ultimi 100 anni esse siano scese sensibilmente.
Non è un problema di classifiche di lunghezza in base all’etnia di appartenenza o alla zona geografica. Si tratta di una costatazione di fatto. Non vogliamo dire che gli uomini soffrano della “sindrome da pene corto” ma è evidente che, misure alla mano, rispetto a diversi decenni fa, qualcosa sia cambiato. Tutto questo potrebbe dipendere, secondo gli esperti, dal fatto che la vita media si stia man mano allungando portando con sé diverse malattie croniche che automaticamente incidono sulla sfera sessuale e sui cambiamenti nelle abitudini di vita ed alimentari che potrebbero aver influito nel corso dei decenni sulle dimensioni del pene. Parliamo di bombardamenti ormonali, di fattori ambientali che possono modificare impercettibilmente il DNA. Approcciano così il discorso sul Telegraph inglese:
Oggi la lunghezza media è di circa 13 centimetri, ma non abbiamo molti dati sulle dimensioni del sesso del maschio adulto di 60 anni fa. Tuttavia ciò che sappiamo è che gli uomini contemporanei vivono molto più a lungo, ma spesso sono più grassi o soffrono di malattie croniche come il diabete che influiscono sulla frequenza e sulla mascolinità delle erezioni.
Ma non bisogna dimenticare il ruolo che possono avere sostanze come i bifenili o il bisfenolo presenti nelle plastiche ed in generale ciò che ogni giorno viene respirato o assorbito. Una volta chiamati in causa tutti i possibili “fattori di rischio”, rimane il fatto che i nostri nonni avevano un pene più lungo e che la media italiana è calata di un centimentro risetto al 1960. Ed il problema è che non si può far nulla se non tentare di prendersi cura di quel che si ha e fare in modo tale, attraverso uno stile di vita sano, che non subisca anche l’effetto deleterio delle malattie croniche di cui possiamo rimanere vittime.
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