Incredibile vicenda accaduta nell’ospedale Molinette di Torino. Un’infermiera, Antonella Montaldo, appassionata di Facebook ha avuto un’idea originale: pubblicare le foto dei malati che arrivavano al pronto soccorso in maniera ironica, cioè occultandone il visto e scrivendoci sopra delle frasi spiritose, così, giusto per farsi due risate.
Il gruppo sul social network era denominato “Pronto Soccorso and friends“, e nonostante fosse gestito dalla signora Montaldo, pare non essere l’unica responsabile del suo funzionamento. Alcune delle sue colleghe che appaiono (con il volto oscurato) nelle foto erano ugualmente responsabili di questa trovata, in quanto facenti parte del gruppo e complici del misfatto. Immediatamente le pagine di Facebook del gruppo sono state oscurate mentre quella personale l’infermiera l’ha cancellata volontariamente. Adesso, insieme alle sue colleghe, è stata deferita alla commissione disciplinare.
Finora l’unica “condanna” ad essere stata emessa è stata proprio per lei, e cioè 10 giorni di sospensione, ma siamo sicuri che le altre infermiere non la passeranno liscia. Infatti la posizione delle altre è piuttosto complicata. Tutta la giornata di ieri è stata passata a tentare di riconoscere le infermiere coinvolte, e molte di esse si sono dette stupite della vicenda, in quanto non sapevano di essere state fotografate, o comunque non avevano dato l’autorizzazione alla pubblicazione su internet. Su questo indagheranno anche gli ispettori del garante sulla Privacy, oltre che la Dea e la commissione interna dell’ospedale.
La foto incriminata è quella che vede un uomo steso su una barella privo di coscienza con una scritta sul petto, chiaramente ritoccata, “sono ciucco perso“, ma non è detto che sia l’unica. La giustificazione di tutta questa vicenda la Montaldo la rilascia sulle righe della Stampa:
Ho fatto una stupidaggine e mi assumerò tutte le mie responsabilità. Credevo che nessuno potesse vederla, oltre ai miei amici di Facebook. Deve essere colpa di un hacker che l’ha rubata dal mio profilo e l’ha pubblicata. Mi ricordo di averla tolta, alcuni giorni fa. Hanno leso la mia privacy.
Dalle sue parole sembra quasi che sia lei la vittima. La risposta definitiva tra 120 giorni, alla chiusura delle indagini.