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Sigaretta elettronica: mancano linee guida e norme

Sulla sigaretta elettronica gli italiani sono pieni di domande. Il numero verde dell’Istituto  Superiore di Sanità riceve almeno venti chiamate al giorno che vanno dalla richiesta di delucidazioni sull’effetto che possono avere sulla salute fino a specifiche su una normativa che al momento non esiste.

Concedeteci di dirlo, è un male che con il crescere dell’utilizzo di questo feticcio della sigaretta per smettere di fumare non vi siano delle linee guida o una norma vera e propria sulla sigaretta elettronica. A raccontare le curiosità degli italiani in materia ci pensa Roberta Pacifici, coordinatrice dell’Ossfad, l’osservatorio fumo, alcol e droga dell’ISS, che in qualche modo spiega come la mancanza di una legge a riguardo sia il maggiore problema di coloro che usufruiscono del dispositivo.

Come sempre accade si tratta di una questione di buon senso. Un fattore che la popolazione sembra non comprendere. Il rischio, sostengono dall’osservatorio, è che senza norme e con una gestione “in pubblico” totalmente affidata alle persone vi sia un ritorno al passato, soprattutto a livello educazionale. Tornare ai comportamenti diffusi qualche anno fa in merito al fumo di sigaretta potrebbe portare anche ad un maggiore stimolo a fumare per emulazione.  Basta pensare a cosa sta succedendo in molte scuole italiane, dove i ragazzi che magari una volta si nascondevano per fumare la sigaretta in bagno ora se ne stanno fuori dalle classi con la sigaretta elettronica, rischiano di spingere magari i più piccoli alla prova con una sigaretta reale.

Gli operatori dell’osservatorio interrogati ovviamente rispondono alle domande sottolineando come le norme antifumo siano da considerarsi valide anche in caso di sigaretta elettronica. Ma è una risposta accettabile? In linea teorica è ovviamente inoppugnabile, ma non c’è da stupirsi se i fumatori di sigaretta elettronica o i papabili tali si sentano confusi a riguardo.  In linea teorica, se qualcuno li riprendesse nell’atto di fumare questo dispositivo in treno, ad esempio, potrebbero anche evitare di “sottostare alla richiesta”.

Il prossimo maggio si celebrerà la Giornata Mondiale contro il Fumo. In quell’occasione l’ISS presenterà i dati relativi alla CIG, i quali  potrebbero rappresentare un punto di partenza per la messa a punto di una proposta di legge da parte del Ministero della Salute.  Necessaria anche per i centri pubblici antifumo che purtroppo non posseggono linee guida comuni e che considerano la sigaretta elettronica come ultima spiaggia perché non priva di rischi, visto che il vapore può apportare danni agli alveoli polmonari. Come comportarsi quindi? La speranza è che presto arrivi una risposta di tipo univoco ed ufficiale.

OSSFAD-ISS

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