Avere livelli di testosterone alto è un disturbo ormonale più comune di quello che si possa pensare. Conosciuto per la sua funzione nel corpo maschile e le storie sulla sessualità ad esso ascritte, questo ormone viene prodotto, seppure in quantità minori, anche dalle donne.
Un suo livello errato nell’organismo è sinonimo di patologie ben precise, riconducibili a fattori scatenanti specifici e dalla cura spesso molto semplice.
Per chi non ne fosse a conoscenza, il testosterone è quell’ormone, secreto dalle cellule di Leydig contenute nei testicoli che nel’uomo si occupa dello sviluppo degli organi sessuali e dei caratteri sessuali secondari, come la barba, la distribuzione dei peli, il timbro della voce e la muscolatura. In fase adolescenziale è in grado di limitare la crescita spropositata dello scheletro. Nelle donne viene prodotto in parte dalle ghiandole surrenali e dalle ovaie.
Per effettuate una corretta diagnosi di testosterone alto nelle donne è ovviamente necessario svolgere delle analisi del sangue comprendenti i valori ormonali. L’esame ematochimico è infatti in grado di evidenziare se la concentrazione nel sangue sia o meno elevata: il range di normalità va dai 0,06 – 0,82 ng/ml.
I sintomi maggiori riscontrabili nelle donne con un valore testosteronico alto sono la perdita dei capelli, una aumentata crescita di peluria su tutto il corpo, un ciclo mestruale non regolare ed acne. Fattori questi spesso dovuti a specifiche cause scatenanti. Tra le prime riscontriamo l’irsutismo idiopatico, una disfunzione ormonale che riguarda la secrezione di ormoni androgeni, ed ancora la sindrome dell’ovaio policistico, la più diffusa causa di testosterone alto nelle donne. Nei casi più gravi si parla di tumore secernente del surrene o dell’ovaio: tale eventualità non si basa sul riscontro unico di alte dosi di testosterone. Data la loro particolare tipologia, essi sono spesso asintomatici inizialmente, soprattutto se benigni e per una diagnosi corretta e la relativa cura sono necessari esami clinici più approfonditi.
A meno che, come appena illustrato non si tratti di una forma tumorale a monte dell’aumento del testosterone, il disturbo è spesso risolvibile attraverso l’assunzione della pillola anticoncezionale o del farmaco Androcur, un antiandrogeno, in dosi consigliate dal proprio medico a seconda della gravità della disfunzione.