Beatrice Lorenzin è il nuovo ministro della salute del Governo Letta, in attesa della fiducia nel primo pomeriggio di oggi. E’ la quinta donna, nella storia del nostro Paese a ricoprire tale incarico dopo Tina Anselmi, Maria Pia Garavaglia, Rosy Bindi e Livia Turco. E’ giovane, classe 1971, ma ha alle spalle una lunga carriera politica: praticamente escludendo un inizio giornalistico, questa è stata la sua unica professione, in seno a Forza Italia e poi nel PDL. E’ stata eletta alla camera dei deputati nelle ultime elezioni. Di fatto però non si è mai occupata di salute, criticano i suoi detrattori e la sfida che si trova di fronte è piuttosto ardua. Da dove comincerà la Lorenzin? E cosa dobbiamo aspettarci in materia di salute dal governo Letta?
Difficile a dirsi, trattandosi di un “governissimo” PD –PDL (come sappiamo schieramenti con visioni molto diverse in materia di sanità) e soprattutto perché il programma completo non è ancora stato enunciato. Finora si è parlato quasi esclusivamente di abolizione dell’Imu, oltre che di doverosa riforma elettorale. Insomma il dibattito politico negli ultimi due mesi sembra essersi dimenticato della salute degli italiani! Eppure i fatti sono evidenti a tutti: non poco tempo fa l’ex Presidente del Consiglio Mario Monti affermava come la sanità pubblica fosse sul baratro, a conferma di quanto noi cittadini – pazienti (molto pazienti) sapevamo già da un pezzo.
E non dimentichiamo i dati Istat presentati pochi giorni fa: il 71% degli italiani rinunciano alla qualità degli alimenti (con future e probabili ripercussioni sulla salute) ed azzerano le spese per la salute: addio al dentista (anche per i bambini) e alle visite di controllo, mentre aumenta pericolosamente il consumo di farmaci da banco. Non potendo agire sulla prevenzione delle malattie e sulla terapia efficace e mirata si tende a tenere sotto controllo i sintomi.
La sanità pubblica in molte Regioni italiane ha liste d’attesa incompatibili con la salute dei cittadini cosa incomprensibile visto che con i ticket un indagine diagnostica come una semplice ecografia presso il privato costa spesso molto meno. C’è il blocco delle assunzioni ed i reparti vengono chiusi perché privi di personale sanitario; notevoli in molti luoghi le carenze strutturali. E privatizzare (si è parlato di americanizzare la sanità italiana) ulteriormente significa negare la salute a molti italiani.
Non solo: stamane sono stati presentati i dati dell’Osservatorio nazionale sulla Salute, racchiusi nel X° Rapporto Osserva Salute. Se ne evince una popolazione che fa poca attività motoria, ha un’errata alimentazione e tendenzialmente è obesa o in sovrappeso, dunque carica di malattie correlate. Soprattutto però se ne evince un consumo ancora in aumento di farmaci antidepressivi oltre che un aumento dei suicidi per motivi economici che oscilla tra il 20 ed il 30% in più rispetto al passato: si tratta di persone, anche molto giovani, colte da depressione profonda, che non permette di vedere un possibile miglioramento delle cose nel futuro.
Il caso della sparatoria di ieri di fronte a Palazzo Chigi non ne è che un ulteriore esempio. Si è parlato inizialmente di uno squilibrato, ma poi si è compreso che il gesto (comunque da condannare) è stato compiuto da un uomo comune, sano di mente, ma disperato che ha dunque avuto un crollo psichico. Prevenire queste situazioni sarà compito del nuovo governo ed anche in modo rilevante dal nuovo Ministro per la Salute Beatrice Lorenzin. C’è bisogno di risposte concrete e rapide, anche in materia di salute e sanità pubblica.
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