Combattere l’insonnia? Non fatelo attraverso i sonniferi. Per lo meno non prima di aver verificato se alla base della mancanza di sonno non vi siano problemi di salute più seri. Talvolta l’insonnia può essere causata da patologie che andrebbero curate e che con l’ausilio dei farmaci rischierebbero di passare inosservate con conseguenze anche gravi.
L’allarme in tal senso è stato lanciato dalla Royal Pharmaceutical Society inglese, la quale ha accertato che su dieci casi di insonnia, almeno otto sono causati da problemi fisiologici e di salute fisica o mentale. Il ventaglio di malattie alle quali fare riferimento è decisamente ampio e comprende patologie come l’asma, le malattie cardiache, l’ansia e la depressione. Tutti disturbi che non possono essere lasciati a loro stessi, ma che devono essere curati per evitare possibili conseguenze nefaste sul lungo periodo. La ricerca britannica ha contestualmente rilevato che molti inglesi mettono a tacere con l’insonnia anche questo gruppo di malattie, mettendosi potenzialmente in pericolo autonomamente.
Una stima effettuata su 2.000 persone sottoposte ad intervista, ha scoperto infatti che il 51% del campione ha acquistato e assunto sonniferi e altri farmaci simili anche in dosi elevate senza aver consultato prima il proprio medico curante. Almeno il 30% della popolazione ha rivelato di aver assunto sonniferi per più di un mese, mentre circa il 14% li ha assunti per oltre 6 mesi.
Commentano i ricercatori:
E’ preoccupante il fatto che così tante persone stiano utilizzando rimedi per il sonno sovra-dosati. Possono essere efficaci per un trattamento a breve termine di insonnia lieve, ma non devono essere assunti per lunghi periodi senza un consiglio [medico] perché possono nascondere un grave problema di salute che potrebbe peggiorare, se non viene trattato.
Secondo gli esperti il primo approccio da intraprendere quando si verificano episodi di insonnia è quello di cambiare il proprio stile di vita, rendendolo più regolare negli orari e nelle abitudini, evitando di assumere cibi o sostanze eccitanti, e valutando insieme al medico di famiglia se non vi siano problemi di salute correlati.
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