Nessuna pubblicazione del protocollo del metodo Stamina. E’ stata questa l’ultima decisione in merito presa dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. I lavori quindi vanno avanti, ma se ci si aspettava una apertura in tal senso al pubblico, si è destinati a rimanere delusi.
Il ministero della Salute lo ha spiegato attraverso una nota dedicata, sottolineando come per facilitare il lavoro di valutazione da parte del comitato interessato, l’Istituto Superore di Sanità ha reso possibile accedere alla documentazione relativa al metodo Stamina in modalità protetta dall’esterno a coloro che sono interessati dalla sperimentazione, ovvero gli specialisti chiamati a studiarlo e l’Osservatorio delle famiglie, come previsto dall’ordinanza riguardante il protocollo approvata in precedenza. Nel comunicato viene però evidenziato che
il protocollo elaborato sulla base della metodica messa a disposizione della Stamina Foundation dovrà essere utilizzato esclusivamente nell’ambito della sperimentazione, ed è da escludersi qualsivoglia pubblicazione dello stesso.
La richiesta di pubblicazione del protocollo Stamina era arrivata direttamente qualche giorno fa dai deputati del Movimento 5 stelle in risposta al silenzio aleggiato sulla sperimentazione per settimane, senza che il Ministero o il ministro Lorenzin si sentissero in dovere di dare spiegazioni, nemmeno davanti alle delegazioni di malati che per giorni si sono accampati con difficoltà davanti Montecitorio. Pazienti che continuano il loro presidio permanente, nonostante purtroppo malori che li hanno costretti in alcuni casi al ricovero ospedaliero. In un silenzio quasi assoluto della politica che onestamente è deplorevole in ogni suo aspetto. Certo, lo scorso 8 agosto il Senato ha approvato, un ordine del giorno in merito alle cure compassionevoli nei confronti dei malati gravi e in pericolo di vita per i quali non sussistono valide cure alternative, consentendo in quei casi l’uso delle staminali. Ma è considerabile sufficiente come risposta.? I costi del protocollo sarebbero alti se lo stesso venisse considerato valido e inserito all’interno delle procedure del sistema sanitario nazionale. Ma si può discutere di quanto valore abbia effettivamente una vita?
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