La disabilità incontra la moda in passerella grazie a FTL Moda. La New York Fashion Week 2015 ha infatti aperto le sue porte a dei modelli inusuali ma davvero speciali che mostrano, con semplicità, come le barriere siano solo frutto della stupidità umana.
Qualche giorno fa avevamo potuto vedere sfilare Jamie Brewer, la prima modella con la sindrome di Down ed ora tocca a ragazzi e ragazze con arti artificiali e sedia a rotelle. Lo show che ha permesso tutto ciò, come abbiamo già accennato, si chiama “FTL Moda Loving You” e si tratta di una iniziativa nata in collaborazione con la Fondazione Vertical. Quest’ultima si occupa di ricerca relativa alla cura delle lesioni del midollo spinale.
Questa sfilata è stata importante non solo perchè di “rottura” con quella che sembra essere la necessaria “perfezione” fredda del mondo della moda, ma perchè parte di un progetto ben preciso, portato avanti da una agenzia di moda di Londra, che si batte da tempo per portare sulla passerella le persone affette da disabilità per sensibilizzare sulla paralisi e su altre patologie invalidanti.
I vestiti erano tutti ispirati ai grandi stilisti italiani. Tra coloro che hanno disegnato e creato gli abiti indossati dai modelli compare anche Antonio Urzi. Lo stilista ha già lavorato per Armani e Versace e vestito Beyoncé, Lady Gaga, Rihanna e Britney Spears, solo per citarne alcuni.
E se gli abiti nella loro diversa tipologia sono stupendi ed adatti a rappresentare questa “rottura” degli schemi, ancora più interessante ed importante è stato essere riusciti a portare la disabilità alla New York Fashion Week. Quello della moda è un mondo spesso chiuso e “tradizionalista”, ma è anche uno perennemente sotto i riflettori: una iniziativa del genere, che accenda i riflettori sul mondo dei disabili rappresentandone la normalità ma anche il bisogno di sostegno nella ricerca.
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