Non sono buone notizie quelle che emergono dal convegno “Conquering cancer: a global effort”, in corso di svolgimento nella statunitense città di Atlanta (Georgia). Secondo i più recenti modelli matematici, infatti, pare che il cancro diventerà la prima causa di morte al Mondo già nel 2010. Questo è quanto si può leggere nell’edizione più recente del World Cancer Report, il resoconto stilato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) e pubblicato dalla stessa per l’occasione.
Il convegno di Atlanta, il cui titolo tradotto in italiano suona più o meno “Sconfiggere il cancro: uno sforzo planetario”, ha evidenziato alcuni, allarmanti numeri: i casi di tumore riscontrati a livello mondiale sono infatti raddoppiati negli ultimi 25 anni, ma purtroppo – secondo le stime – raddoppieranno ulteriormente entro il 2020 e potrebbero anche triplicare entro il 2030.
Questo perché la malattia si diffonde con un tasso di crescita dell’1% annuo, e già nel solo 2008 si sono verificati circa 12 milioni di nuovi casi mentre saranno più di 7 milioni i decessi. A preoccupare maggiormente gli esperti è l’impressionante sviluppo della malattia nel continente africano, dove spesso è impossibile contrastarla per tempo perché le cure mediche sono difficilmente accessibili e la prevenzione risulta sostanzialmente assente.
Nel corso dei lavori, però, c’è stato tempo soprattutto per una speranza, anch’essa suffragata da inconfutabili dati numerici: il cancro, come ha spiegato il dottor Peter Boyle illustrando i risultati del World Cancer Report, può essere sconfitto con la prevenzione.
Questo è quanto dimostrano sia l’inversione di tendenza nell’incidenza dei tumori negli Stati Uniti (dove stanno calando sia il numero di morti che i casi di nuova infezione), sia – per converso – la diffusione di questa piaga sanitaria nei Paesi in via di sviluppo, che hanno ereditato da quelli più avanzati le peggiori abitudini di vita (alimentazione ipercalorica e scarsa attività fisica, tabagismo, papillomavirus) ed ora si profilano come nuova frontiera della lotta.