Si scherza spesso tra amici sul russare di qualcuno: di fatto il suono che si emette dormendo, spesso simile ad un aspro borbottio può essere piuttosto buffo. Chi russa raramente se ne accorge, se non in quei casi in cui il rumore è talmente forte da svegliare lo stesso individuo che lo emette. Nella maggior parte dei casi è il partner con cui si dorme che viene disturbato e che magari tende anche a spaventarsi nell’osservare come alcune volte il russare sembra coincidere con una mancanza di fiato, un’apnea. Effettivamente questo disturbo apparentemente innocuo può essere sintomo anche di importanti malattie. Cerchiamo di comprendere meglio.
Perché si russa? Le cause
Le cause per cui si russa sono molte. Dal punto di vista fisiologico possiamo dire che quando si dorme profondamente i muscoli ed i tessuti delle alte vie respiratorie (naso e gola) tendono a rilassarsi. Una minima ostruzione tende a farli vibrare e quindi a provocare il rumore: maggiore è l’ostruzione tanto è più alto il rumore. Alcune condizioni anatomiche della bocca e del naso possono favorire questa situazione, ma anche problematiche non congenite: bere alcol prima di andare a dormire ad esempio favorisce un eccessivo rilassamento delle mucose e dunque una diminuzione delle difese naturali anti-ostruzione; lo stesso accade in caso di stanchezza profonda o di farmaci per dormire; una congestione nasale cronica o acuta (raffreddore, influenza, rinite allergica, ecc); setto nasale deviato; un’errata posizione nel letto; apnea notturna (o apnea ostruttiva del sonno). Le persone che sono in sovrappeso o obese hanno maggiori probabilità di russare o avere apnea ostruttiva del sonno. Nei bambini spesso il russare è dovuto ad adenoidi ingrossate. Se ne evince che nella maggior parte dei casi si tratta di un russare passeggero e non preoccupante, mentre in altri casi, in cui è cronico, si parla di roncopatia.
Apnea ostruttiva del sonno
Questa condizione è quella che possiamo considerare più pericolosa: è caratterizzata da un rumore molto forte, intenso che però si interrompe (si ferma del tutto o rallenta drasticamente) in media 4-5 volte nell’arco di un’ora. Non si ferma solo il russare, ma la respirazione. Non rari i casi in cui il partner si spaventa o in cui il russatore si sveglia per mancanza di fiato. L’apnea ostruttiva del sonno (OSA) è pericolosa in quanto associata ad un più alto rischio cardiovascolare rispetto alla media (infarto ed ictus in primis): questo disturbo è spesso correlato ad ipertensione arteriosa. Per tali motivi è importante effettuare una diagnosi precisa.
Il russare e le sue complicanze
A seconda delle cause che lo determinano, il russare può avere delle complicanze dirette: un’eccessiva sonnolenza durante il giorno e quindi difficoltà di concentrazione, dovuti ad un sonno non sempre ristoratore, mal di gola, bocca secca, senso di soffocamento nel sonno con successivo risveglio, dolore al torace durante la notte, pressione alta. A volte colui che russa invece non si rende conto di nulla, ma è il sonno del partner che viene disturbato in continuazione con la conseguenza del mancato riposo. Se il problema non è episodico ma ripetuto nel tempo, è proprio il compagno che deve osservare il tipo di russa mento o eventuali altre caratteristiche del sonno del russatore per poi riferirlo al medico in sede di diagnosi, per scovare una cura.
La diagnosi
Per scoprire la causa di un russamento, oltre alla visita clinica, lo specialista otorinolaringoiatra valuterà i sintomi correlati, lo stile di vita, l’assunzione di alcuni farmaci, l’anamnesi familiare. La descrizione del russamento da parte del partner è sempre importante. A seconda della gravità del problema si potranno chiedere anche delle indagini diagnostiche specifiche come un rx, una tac o una risonanza magnetica, utili per rilevare ad esempio un setto nasale deviato; in seconda battuta si può effettuare una polisonnografia (un test da effettuare in un centro del sonno, durante il quale il paziente è monitorato mentre dorme).
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