L’allarme lanciato due giorni fa del pericolo di contaminazione di diossina nei maiali, ha già fatto il giro del mondo, mettendo in allerta migliaia di persone, consumatori di carne di maiale. Secondo i dati forniti dal Paese produttore, tra le nazioni verso cui l’Irlanda esporta, ci sarebbe anche l’Italia, ma da noi il pericolo è davvero minimo.
L’Italia infatti importa una minima parte della enorme quantità di carne suina che circola nel nostro Paese. Infatti noi siamo tra le nazioni maggiori produttrici di carne di maiale, e quindi la quantità contaminata presente sugli scaffali dei nostri supermercati dovrebbe essere davvero minima, e forse già assente. I Nas si sono già attivati e hanno sequestrato gran parte del carico di carne irlandese arrivata da noi, e probabilmente essa non arriverà mai sulle nostre tavole.
A calmare le acque ci ha pensato Gaetano Penocchio, presidente della Federazione degli ordini veterinari, il quale ha dichiarato a Repubblica che:
“I rischi sono prossimi allo zero. Perché il pericolo sia reale occorrerebbe mangiare una gran quantità di carne contaminata e soprattutto per lungo e significativo tempo”
L’allarme è stato lanciato quando si è rilevata la presenza di diossina all’interno degli animali macellati in alcuni allevamenti irlandesi, superiore dalle 80 alle 200 volte più del normale. La contaminazione pare essere dovuta alla presenze di olio industriale finito in una macchina utilizzata per asciugare il mangime in una ditta della contea di Carlow, la quale trasforma prodotti alimentari di scarto in cibo per i maiali.
Per adesso in Italia sono state rilevate, e subito bloccate, 22 partite di carne in Emilia Romagna e in Campania, le quali dovrebbero essere la maggior parte, se non la totalità, della carne suina importata. Infatti il nostro Paese importa dall’estero perlopiù carne bovina, ma per quanto riguarda i maiali, la nostra produzione è più che sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno. Per questo la quasi totalità di carne suina consumata in Italia proviene da allevamenti nostrani, i quali non hanno questo genere di problemi. Inoltre, ci tengono a far sapere dal Ministero della Sanità, che a rischio sono soltanto i derivati suini importati dopo il primo settembre, quindi i tipici prodotti che si consumano durante le festività natalizie, dagli zamponi ai cotechini, sono sicuri, in quanto, se importati, sono arrivati sicuramente prima di quella data.
[Fonti: repubblica.it]