Un episodio di malasanità davvero incredibile. Ha vissuto per ventidue anni con un tubo di drenaggio di dodici centimetri nell’addome. Sarà la Procura a dover stabilire il grado di colpevolezza e i colpevoli di un errore che ad una paziente di diciannove anni operata di appendicite è costato più di decenni di dolori diagnosticati come semplice colite. Fino alla tac dello scorso anno, che evidenziò il tubo e permise la sua rimozione.
La donna, di Genova, ha presentato una denuncia contro ignoti per lesioni colpose, specificando di aver iniziato a sentire dei dolori subito dopo l’operazione, ma che i sanitari presso i quali era in cura le dissero che poteva essere una forma di colite sviluppata in seguito all’intervento presso l’ospedale Evangelico di Genova. La paziente venne dimessa dopo qualche giorno, come da protocollo ospedaliero in caso di appendicectomia, senza la messa in atto di ulteriori esami. La donna non ha mai smesso di soffrire di dolori all’addome, trovandosi nel 1996 e nel 1997,e quindi in due occasioni, a doversi rivolgere al pronto soccorso dell’ospedale a lei più vicino per ottenere assistenza in merito a questo dolore insopportabile.
I tempi, si scopre ricostruendo la sua vicenda di malasanità, si sono allungati così tanto anche perché nei successivi controlli da lei effettuati per questo dolore, le fu diagnosticata in ogni caso la colite e non le furono prescritti esami specifici. Fino al 2011, quando un medico decisamente più zelante, ha richiesto che venisse sottoposta ad una tac addominale. L’ecotomografia che eseguì nel febbraio del 2012 evidenziò una anomalia che nei due giorni successivi a tale controllo fu messa poi in evidenza dall’esame specifico. Nel marzo scorso, finalmente l’operazione che l’ha liberata da questo tubo largo mezzo centimetro e lungo dodici.
Un incubo finito per la donna, completato da un giusto esposto in Procura per verificare le colpe di lesioni che con maggiore attenzione, ed una semplice “conta” della strumentazione chirurgica, poteva essere evitato, evitando un’altra pagina di malasanità per la medicina italiana.
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